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Sport giovedì 22 dicembre 2016 ore 10:44

La pesca annega nel vuoto istituzionale

Nonostante i 300 tesserati e i successi sportivi, la Fisa lancia un appello: "In difficoltà per la mancanza di risorse e per l'isolamento politico"



AREZZO — L'Arci Pesca Fisa di Arezzo archivia una stagione divisa tra tante soddisfazioni sociali e grandi difficoltà istituzionali. 

L'associazione, giunta al quarantacinquesimo anno di attività, è riuscita a confermare la vitalità e le potenzialità della pesca sul territorio provinciale aggregando quasi trecento tesserati, nonostante ormai da due anni si trovi orfana di politiche adeguate e priva di risorse economiche per il vuoto causato dal passaggio di competenze su questa disciplina dalla Provincia alla Regione. Un importante motivo di soddisfazione è arrivato dall'attività portata avanti dai cinque circoli della provincia che hanno continuato ad essere un punto di riferimento per pescasportivi e appassionati: tra questi spicca l'Nsps Terranuovese Colmic che con i suoi atleti compete nei massimi campionati regionali e nazionali, poi vi sono il circolo Lago La Catona di Arezzo, il circolo Lanciatori Aretini e i circoli della Valdichiana de Le Chianacce e Poggio Tondo

In quanto a risultati, inoltre, l'Arci Pesca Fisa ha potuto festeggiare la vittoria del titolo italiano Trota-Lago firmata da Giulio Cherici, atleta della Power Fish di Montevarchi che ha trionfato tra novanta avversari nella finale del campionato a San Martino in Colle a Torgiano (Pg). Per la seconda stagione consecutiva, dunque, l'associazione chiude l'anno con un tricolore dal momento che nel 2015 fu l'Nsps Terranuovese Colmic a trionfare nel Campionato Italiano a Box; nell'ultima edizione, purtroppo, i pescasportivi valdarnesi non sono riusciti a ripetersi e hanno chiuso il trofeo al nono posto della classifica generale.

«Archiviamo una stagione in chiaroscuro - commenta Alfredo Rondoni, presidente dell'Arci Pesca Fisa provinciale - Il buio istituzionale che grava sulla pesca ha limitato la nostra attività e le nostre potenzialità, ma nonostante questo siamo riusciti a dare testimonianza della vitalità del nostro movimento. Ringraziamo i circoli di Arezzo e provincia per aver confermato la fiducia nella nostra associazione e per il loro impegno nell'aggregare tanti appassionati di pesca».

Il contraltare di questo attivismo è rappresentato dall'isolamento politico della pesca che è stato causa di numerose difficoltà e che ha spinto la dirigenza dell'Arci Pesca Fisa ad interpellare direttamente le istituzioni regionali. Le scarse risorse hanno inciso sulla tradizionale attività dell'associazione che, rispetto al passato, ha dovuto limitare il proprio impegno di tutela del territorio e dell'ambiente fluviale. Nel corso degli anni, i volontari aretini hanno infatti collaborato con la polizia provinciale attraverso il servizio di vigilanza ittica per il monitoraggio dei fiumi e la denuncia di eventuali problematiche ambientali, hanno garantito l'apertura della pesca sul torrente Corsalone e hanno lavorato per ripopolare i fiumi del territorio aretino. «Tutte attività - conclude Rondoni - che nell'attuale condizione saremo sempre più impossibilitati a garantire».


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