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Villa di quattordici vani sequestrata a Reggello

Il decreto del giudice emesso a seguito delle indagini della Finanza per frode in commercio, bancarotta fraudolenta e riciclaggio internazionale

Guardia di Finanza in azione (foto di repertorio)

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di un immobile di pregio che si trova a Reggello. Si tratta di una villa di 14 vani con piscina, che secondo quanto risulta dalle indagini, sarebbe stata acquistata con i proventi di una frode in commercio e di una bancarotta fraudolenta patrimoniale, oggetto di riciclaggio attraverso una società del Principato di Monaco.

Il decreto di sequestro è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale fiorentino, Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta sostituto procuratore presso la procura della Repubblica di Firenze, Fabio Di Vizio.

L’attività di indagine della Guardia di Finanza di Pontassieve era iniziata per far luce sulla vendita da parte di una società di apparecchiature elettromedicale o di presidio medico, pur non avendo le autorizzazioni del ministero della salute. A seguito delle indagini si era giunti alla condanna per frode in commercio, poi confermata in appello nel 2018, di 5 persone, tra cui il soggetto amministratore della società.

Nel frattempo quest’ultimo aveva acquistato, intestandola alla madre, la villa sequestrata in questi giorni a un prezzo dichiarato di 233.00 euro, più 400mila euro in contanti.

Secondo quanto ipotizzato dalla Guardia di Finanza, al fine di celare la provenienza del denaro, grazie a un professionista contabile, il soggetto avrebbe fatto cedere la villa, prima a una donna che ne aveva progettato e diretto i lavori di ristrutturazione, e successivamente da questa a una società immobiliare del Principato di Monaco amministrata da un soggetto inglese domiciliato a Montecarlo.

A seguito di indagini antiriciclaggio nei confronti della società del Principato di Monaco, le Fiamme Gialle hanno ritenuto che la titolarità della villa fosse riconducibile al soggetto di origini calabresi, pertanto la Procura della Repubblica fiorentina, che ha coordinato le indagini, ne ha richiesto e ottenuto il sequestro ritenendola acquistata con i proventi della frode in commercio, distratti dalle casse della società attraverso la bancarotta fraudolenta patrimoniale, poi oggetto di riciclaggio internazionale. Contestualmente è stato notificato un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta patrimoniale e riciclaggio a 6 soggetti, tra cui il consulente contabile e la direttrice dei lavori di ristrutturazione della villa.