Attualità

Sindaci uniti chiedono incontro col Prefetto

Indagini ‘Ndrangheta in Valdarno: richiesta congiunta dei primi cittadini dei Comuni della vallata per l’apertura di un tavolo sulla sicurezza

I sindaci del Valdarno aretino

I sindaci del Valdarno aretino chiedono un incontro con il Prefetto di Arezzo Anna Palombi e la convocazione di un tavolo sulla sicurezza: è la posizione ufficiale e congiunta delle amministrazioni locali dopo che le indagini condotte dalla Dda (direzione distrettuale antimafia) di Firenze hanno portato alla scoperta - nell’ambito di più ampia inchiesta che coinvolge buona parte della Toscana - di infiltrazioni criminali nell’area di Levane e all’arresto di tre persone appartenenti alla stessa famiglia (un uomo è in carcere, la moglie e il figlio ai domiciliari) da anni residente a Pergine e titolari di una impresa di movimento terra e riciclaggio di rifiuti con sede nella frazione di Bucine (vedi articolo collegato).

“I recenti fatti di cronaca, quale il sequestro dell’impianto di frantumazione inerti di Bucine, dove vengono ipotizzati dagli inquirenti legami con la ‘ndrangheta, così come gli incendi che hanno colpito due aziende importanti del territorio, destano grande preoccupazione nelle comunità valdarnese". scrivono in una nota congiunta i sindaci di Bucine, Castelfranco-Piandiscò, Cavriglia, Laterina Pergine, Loro Ciuffenna, Montevarchi, San Giovanni e Terranuova.

"Nel corso degli anni già altri avvenimenti delittuosi hanno attestato la presenza della criminalità organizzata nel territorio della provincia di Arezzo e nel Valdarno. Una situazione che chiama tutti ad elevare il livello di attenzione e ad assumere un forte atteggiamento di contrasto, corroborato da una strategia precisa e da una sinergia tra istituzioni, imprese, associazioni e cittadini".

"Per questo come rappresentanti delle comunità del Valdarno aretino richiediamo – dicono i sindaci Benini, Cacioli, Degl’Innocenti, Neri, Botti, Chiassai, Vadi e Chienni - la convocazione del tavolo della sicurezza e dell’ordine pubblico presso la Prefettura, per irrobustire il coordinamento tra i diversi soggetti che operano nel territorio, ciascuno per le proprie competenze. Sappiamo che appurare dinamiche e responsabilità di quanto sta accadendo spetta agli organi inquirenti, ma riteniamo che attestare un atteggiamento attivo da parte di tutti sia una concreta testimonianza di un territorio che vuol reagire con forza a quello che sta accadendo. Il Valdarno è terra di lavoro, di imprenditoria, di solidarietà e di passione civile, valori che tutti insieme siamo chiamati a tutelare e difendere".