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Sacchi difende Sarri e fa un paragone ciclistico

Arrigo “Nel ciclismo ci sono bravi scalatori e bravi scattisti. Se nel calcio mi dai gente non aggressiva per un gioco aggressivo vanno in difficoltà”

Maurizio Sarri con Vittorio Casucci e Marino Bartoletti

Arrigo Sacchi, l’allenatore del Milan stellare di Berlusconi, mentre era ospite del XXIV Premio Internazionale Fair Play Menarini, organizzato a Castiglion Fiorentino, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni ai microfoni di Sportitalia. In particolare l’ex commissario tecnico della Nazionale del Mondiale Usa '94 ha voluto spezzare una lancia a favore di Maurizio Sarri, finito al centro di alcune polemiche dopo il suo esonero dalla Juve, accusato di aver vinto il campionato di Serie A senza esprimere il bel gioco messo in mostra ai temi di Napoli

“Sarri ha dato identità al Napoli, e non era facile con quella squadra, ed anche al Chelsea – ha ricordato Arrigo Sacchi - Alla Juventus, invece, i giocatori li aveva scelti un altro allenatore che, per quanto bravissimo, vedeva il calcio in maniera differente. Diversi giocatori avevano caratteristiche poco idonee alle idee di Sarri. Il calcio, per uno stratega, è paragonabile alla trama di un film. Immaginate se a Steven Spielberg portano attori bravi, sì, ma attori comici per un film drammatico...".

Poi Sacchi, per descrivere la Juve allenata dall’allenatore valdarnese, ha fatto un paragone ciclistico, uno sport che in casa Sarri comprendono molto bene: “Alcuni atleti, alla Juventus, per età e caratteristiche, non andavano bene. Nel ciclismo ci sono bravi scalatori e bravi scattisti. Se nel calcio mi dai gente non aggressiva per un gioco aggressivo, vanno in difficoltà. Non puoi darmi calciatori che si muovono poco, se voglio fare un calcio di movimento. C'era un'incompatibilità totale. È andata bene che hanno vinto il campionato”