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Comitato Serristori “Missione dei sindaci fallita”

Dopo l’incontro in Regione non c’è nessun impegno della Asl per la riapertura della Sub-intensiva. Pronto Soccorso: si è preso tempo fino a dicembre

Clara Mugnai in piazza con il Comitato Serristori

Dopo l’avvenuto incontro in Regione sulla questione dell’ospedale di Figline, il Comitato per il Serristori prende posizione con una nota particolarmente dura: “Comprende benissimo l’imbarazzo manifestato dai tre sindaci del Valdarno Fiorentino che, a poche settimane dal voto regionale – che tra l’altro vede un paio di loro in corsa per un posto di consigliere regionale – si sono visti rifiutare dalla stessa Regione Toscana e dall’Azienda sanitaria gran parte delle richieste che erano state concordate con le associazioni per garantire il pieno funzionamento dell’ospedale Serristori”.

“La risposta che hanno fornito i vertici dell’Azienda sanitaria, tra l’altro gli stessi di cui i tre sindaci avevano inutilmente chiesto la sostituzione – spiega il Comitato - conferma purtroppo lo stato di sofferenza del Serristori, che ora è ridotto ai minimi termini e resta formalmente aperto, per il momento, solo attraverso l’incredibile escamotage di definire il Valdarno come “una zona disagiata”.

“Al Comitato Serristori – aggiunge la nota - non resta che constatare il totale fallimento della missione che si erano dati i sindaci della cosiddetta ‘Zona disagiata’. Nessun impegno è stato preso dalla Regione e dalla Asl per la riapertura della Sub Intensiva che era stata chiusa nel momento dell’emergenza Covid-19. Anche la richiesta avanzata dai sindaci affinché il Pronto Soccorso fosse subito dotato di personale medico dedicato, è rimasta inevasa. il problema è stato furbescamente rimandato a fine anno per evitare contestazioni prima delle elezioni regionali di settembre. Si rinnova così il teatrino delle promesse a lungo termine che l’Azienda ha dimostrato da anni di non saper e di non voler mantenere”.

Infine il Comitato ricorda come i sindaci avessero esplicitamente chiesto alla Regione e all'Azienda sanitaria “di ricevere un cronoprogramma completo, che indichi date e modalità di ripristino delle normali condizioni operative dei reparti sopra parzialmente o completamente chiusi, insieme al reintegro, reparto per reparto, dei medici e del personale mancanti”.

“Per mascherare il fallimento della missione compiuta a Firenze i sindaci del Valdarno fiorentino provano a parlare di “prime risposte”. In realtà si tratta di “zero risposte”.