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Covid e cinghiali, danni collaterali dal lockdown

Finisce sui tavoli del Consiglio regionale la questione sollevata da Fratelli d’Italia: “Più danni perché dimezzato il numero degli animali abbattuti”

«Autorizzare subito le battute di caccia perse durante il lockdown». È quanto chiedono i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia Alessandro Capecchi, Vittorio Fantozzi, Diego Petrucci e Gabriele Veneri. «Come annunciato da Coldiretti – continuano i consiglieri di FdI - il numero di animali abbattuti rispetto allo scorso anno si è praticamente dimezzato in tutti gli Atc della Toscana, ciò determina un sovrannumero di ungulati che imperversano per le colture causando danni all'agricoltura e disagi agli automobilisti che spesso si vedono attraversare la strada da questi animali».

«Per questo è ora necessario autorizzare le battute di caccia di gruppo e recuperare, già a partire dal prossimo febbraio, le operazioni di abbattimento perse durante il periodo di lockdown», spiegano i consiglieri FdI

«È da novembre scorso – aggiungono Capecchi, Fantozzi, Petrucci e Veneri - che Fratelli d'Italia chiedeva di riaprire la caccia agli ungulati, poi si sono aggiunte mozioni simili presentate anche da Lega e forze di maggioranza. Ne è conseguita un’ordinanza del governatore Giani che consente lo svolgimento della caccia “in quanto stato di necessità per conseguire lo sviluppo faunistico venatorio, per limitare danni alle colture nonché per limitare il potenziale pericolo per la pubblica incolumità” fino al 31 gennaio. Ma ciò non può bastare a tenere sotto controllo il numero degli ungulati che stanno continuando a creare danni alle attività agricole e non solo”.