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Mascherine “disperse”, nuovo problema ambientale

Alcuni amministratori locali chiedono appositi raccoglitori e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono di guanti e mascherine

Mascherina abbandonata per strada

La Rete degli Amministratori per l'Ambiente di cui fanno parte Alessandro Baldi (Loro Ciuffenna), Niccolò Innocenti (Castelfranco Piandiscò), Leonardo Ciarponi (Terranuova Bracciolini) ha promosso in più di 20 consigli comunali una mozione per lanciare una campagna di sensibilizzazione contro la dispersione di guanti e mascherine. L'iniziativa ha già coinvolto più di quaranta amministratori locali e sta raccogliendo l'attenzione da parte delle comunità locali.

“Abbiamo notato e ci è stato segnalato - dichiara Alessandro Baldi – che è frequente, in particolare in alcuni luoghi, l’abbandono di mascherine e guanti. Questo non solo rischia di creare un forte danno ambientale, ma rappresenta un problema di igiene e sicurezza sanitaria”.

In base alle stime dell’OMS, l'attuale emergenza sanitaria, dovuta alla diffusione del Covid-19, potrebbe prolungarsi nei mesi a venire. Una recente stima del Politecnico di Torino rileva che serviranno circa un miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti ogni mese. Se ogni mese solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente, questo si tradurrebbe in 10 milioni di mascherine disperse nell’ambiente e considerato che il peso di ogni mascherina equivale a circa 4 grammi, questo comporterebbe la dispersione di oltre 40 mila chilogrammi di plastica fuori dai tradizionali circuiti di smaltimento.

Il documento degli Amministratori per l'Ambiente chiede di avviare una campagna di sensibilizzazione contro la dispersione dei dispositivi di protezione individuale finalizzata ad un loro corretto smaltimento, e di dotare i Comuni di raccoglitori dedicati da posizionare nelle zone maggiormente soggette all’abbandono di guanti e mascherine.