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Tra i giovani valdarnesi è di moda il “Ciao cross”

I vecchi ciclomotori protagonisti del nuovo sport motoristico: in tanti si sfidano in gare ufficiali sulla pista del Neri o in quella di Forestello

Voi non lo sapete, ma se per caso avete ancora in garage qualche vecchio ciclomotore Ciao, in realtà nascondete in casa un oggetto del desiderio di molti giovani valdarnesi. Tutto merito delle gare di “Ciao cross” che sono diventato lo sport di tendenza, e non soltanto tra i giovani che hanno una carta d’identità a cavallo della maggiore età. A guardare bene sotto i caschi da competizione, ai nastri di partenza si può scorgere anche qualche “meno giovane” che, probabilmente, ai suoi tempi il ciclomotore della Piaggio lo ha avuto in regalo dai genitori per andare a scuola.

A dire il vero i ciclomotori che oggi si sfidano sulle piste da cross del Valdarno sono un’elaborazione sportiva dei modelli classici, che negli anni Sessanta erano tra i più venduti in Italia. Tolti i vecchi copertoni che facevano assomigliare il Ciao ad una bicicletta, ecco spuntare ruote tassellate adatte a sfangare anche nelle situazioni più critiche. Anche i carburatori e le marmitte sono molto più performanti: “In realtà è una gran fatica, anche se la velocità a malapena sfiora venti orari – racconta un giovane centauro – per uscire dal fango qualche volta bisogna pedalare, e poi nei modelli standard non ci sono gli ammortizzatori sulle forcelle anteriori, per cui i contraccolpi nei salti vanno assorbiti interamente con le braccia”.

Le gare si svolgono sulla distanza di “quindici minuti, più un giro”. Le competizioni (quella del Neri si è svolta addirittura sotto il patronage ufficiale della tradizionale festa d’estate) sono regolamentate, ed anche assistite dal servizio di sicurezza e medico. Esiste anche un servizio fotografico ufficiale (dal quale abbiamo tratto la nostra gallery) che gioca molto sull’ironia “Vai piano che scarda”, in riferimento al mitico raffreddamento ad aria dei motori da 49,77cm³ .

La pista che ora va per la maggiore in Valdarno è quella di Forestello, sorta sui terreni ex minerari del comune di Figline. Ai nastri di partenza non si schierano solo i classici Ciao, ma anche modelli similari rimasti nella memoria collettiva di chi, oggi, ha i capelli grigi: come il Bravo, il Boxer, il Si e anche qualche Gilera Eco ancora sopravvissuto.