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In Mugello una lunga storia di terremoti

L'area è ad alta pericolosità sismica. La ricostruzione delle scosse più forti dal Cinquecento al 1919, quando il sisma distrusse il territorio

I sopralluoghi in Mugello dopo la scossa del 2019

Un terremoto di magnitudo 6.0 il 13 Giugno 1542. Una scossa di intensità stpima in magnitudo 6.05 il 22 Marzo 1661, e poi una di magnitudo 5.6 il 29 Ottobre 1725. Quella poi di magnitudo 6.4 del 29 Giugno 1919 resta fra le più importanti del XX secolo in Italia, mentre un secolo dopo, il 12 Settembre 2019, a seguito di una scossa di magnitudo 4.5 venne dichiarato lo stato di emergenza regionale.

C'è una lunga e intensa storia che lega il Mugello e in particolare la zona interessata dalla forte scossa accompagnata da uno sciame e registrata stamani alle 5,10 a Marradi, al confine fra Toscana ed Emilia-Romagna. La magnitudo è stata di 4.9.

Tornando alla storia della sismicità in Mugello, l'evento sismico del 1919 è forse il più forte registrato in quel tratto d'Appenninico. Ebbe conseguenze distruttive specialmente a Borgo San Lorenzo e Dicomano. Lo sciame iniziò con lievi scosse nella notte, poi alle 17,06 la terra tremò con un'intensità di 6.4. Case lesionate, crolli, edifici inagibili. A Borgo San Lorenzo gli effetti vennero stimati sulla scala Mercalli fra i gradi 8 e 9, con oltre la metà degli edifici inabitabili.

Fu colpito anche l'Aretino con danni in Casentino fra Pratovecchio, Poppi, Stia Bibbiena - già colpite dal terremoto a Novembre 1918 -  e nel Valdarno superiore tra Loro Ciuffenna, Terranova Bracciolini, San Giovanni Valdarno e a Figline Valdarno in provincia di Firenze.

Dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), nel ricostruire la storia degli eventi sismici in quella porzione di Toscana che è cerniera con l'Emilia Romagna gli esperti ricordano come l'area sia effettivamente caratterizzata da un'alta pericolosità sismica.

Oggi prima dell'alba tanta paura, con i cittadini che si sono riversati in strada. In Toscana secondo una prima ricognizione non si sono verificati danni a persone, pochi agli edifici. Non così sul versante appenninico romagnolo, con edifici inagibili a Tredozio e scuole chiuse a Modigliana.