Lavoro

Bekaert, l'azienda apre alla cassa integrazione

Il nuovo vertice al ministero dello Sviluppo economico ha aperto uno spiraglio sulla sorte dei 318 lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno

I vertici di Bekaert, l'azienda di Figline Incisa che a giugno ha annunciato l'intenzione di chiudere lo stabilimento e di licenziare 318 lavoratori, hanno mostrato la loro disponibilità a dare il via alla procedura che porterà a concedere la cassa integrazione straordinaria. Così si legge in una nota della Regione Toscana diramata a vertice ancora in corso al Mise. 

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, di rientro a Firenze, ha fatto sapere comunque che la trattativa sarà probabilmente "lunga". "Qui al Mise abbiamo incontrato l'azienda alla quale abbiamo ribadito che il nostro interesse è fare in modo da avere un buon progetto di reindustrializzazione del sito produttivo di Figline Incisa. E per favorire questo processo abbiamo riconfermato la nostra disponibilità a supportarlo, mettendo a disposizione fondi strutturali europei e risorse regionali. Poi ci serve un tempo congruo per verificare nel merito la solidità delle proposte di insediamento che adesso sono sul tappeto".

Al vertice è stata ribadita, da parte della Regione, la necessità di un accordo complessivo che, oltre alla reindustrializzazione, preveda il monitoraggio delle varie fasi, gli incentivi rispetto alla continuità occupazionale e quelli all'esodo. Uno dei nodi più duri da sciogliere riguarda l'impegno che a suo tempo era stato preso dall'azienda a mantenere produzione e paghe fino alla fine dell'anno. A questo punto, a quanto pare, l'azienda vorrebbe attivare da subito la cassa integrazione.