Lavoro

Gran Terre porta via la mortadella, stato di agitazione

L'azienda trasferirà la linea produttiva in Emilia-Romagna. Lavoratori preoccupati per un possibile ridimensionamento del sito che occupa 205 persone

Gran Terre porta via la mortadella, e si accinge a trasferire la linea produttiva del salume via da Reggello in Toscana e verso l'Emilia-Romagna. I lavoratori ora temono per il loro futuro. Tra diretti e indiretti complessivamente Gran Terre impiega 205 dipendenti, 30 nel reparto mortadella, e la preoccupazione è che la contrazione delle produzioni si accompagni a un ridimensionamento complessivo del sito.

E allora, alla fine dell’ultima assemblea dei lavoratori Gran Terre (già Salumificio Bechelli, già Grandi Salumifici Italiani) di Reggello a Firenze che è seguita a un incontro con l'azienda dell'8 Marzo, i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e la Rsu hanno proclamato lo stato di agitazione "con blocco degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive" e annunciano "un pacchetto di 16 ore di sciopero".

Il punto secondo i lavoratori e i loro rappresentanti, fa sapere una nota di Cgil Toscana, è che "si parla nello specifico esclusivamente dell’anno 2023". Il trasferimento della linea produttiva storica è fissato indicativamente entro l’ultimo trimestre 2023. E: "Non abbiamo avuto risposte soddisfacenti in merito agli anni 2024 e 2025, anni nei quali non ci sarà più la produzione di mortadella, causando a nostro avviso il ridimensionamento del sito produttivo".

"Attualmente - si legge nel verbale d'assemblea - l’azienda ha un contratto di affitto con scadenza il 31/12/2025". E più avanti: "Tenendo conto che la zona di Reggello è una zona che presenta molte difficoltà in merito alla presenza di attività produttive, i sindacati e la Rsu con le maestranze sono molto preoccupati per la tenuta occupazionale di tutti i lavoratori del sito produttivo di Reggello".