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La Crt non si ferma neanche davanti al Covid

La clinica di riabilitazione toscana ha mantenuto l’attività nell’anno della pandemia riuscendo a chiudere il bilancio 2020 con un significativo utile

Antonio Boncompagni direttore generale della Crt

Il Covid non ha fermato la Crt, la clinica di riabilitazione toscana di Terranuova che ha anche una sede presso l’ospedale valdarnese della Gruccia. “Nonostante tutto – commenta il direttore generale, Antonio Boncompagni abbiamo chiuso il 2020 con un piccolo ma significativo utile di bilancio: 65mila euro. Parlando di bilancio dobbiamo ovviamente citare principalmente numeri ma l’elemento più interessante è che le nostre attività non si sono fermate ma solo leggermente rallentate in conseguenza diretta dei blocchi per l’emergenza Covid”.

C’è stato, conseguentemente, un forte calo delle prestazioni ambulatoriali, quelle cosiddette di “elezione” e quindi su appuntamento preso dai cittadini. “Nel 2020 si è fortemente ridotta la mobilità delle persone e si è abbassato anche il numero dei pazienti ricoverati nei vari ospedali di provenienza dei pazienti. Questo – spiega Boncompagni – ha ridotto anche le necessità di riabilitazione”.

È invece rimasta inalterata l’attività connessa ai casi acuti. “Per i codici 75, cioè per la neuroriabilitazione ad alta intensità, i ricoveri dei pazienti nel 2020 sono stati nello stesso numero dell’anno precedente: 125”.

La Crt ha garantito queste prestazioni pur in presenza di una diminuzione di personale infermieristico che, proprio per l’emergenza Covid, è stato assorbito dai concorsi pubblici. E non si è trattato di poche unità ma di 38 professionisti. “Ci siamo dovuti organizzare rapidamente e abbiamo non solo garantito i servizi ma anche provveduto, nei limiti di tempo a nostra disposizione, al più rapido turn over possibile degli infermieri per assicurare la massima assistenza ai pazienti”.

Non si è fermata l’attività, è stato reintegrato il personale, è stato costituito un fondo Covid dedicato ai dispositivi di igiene e sicurezza per contenere la pandemia per la protezione dei pazienti e degli operatori, sono stati effettuati gli investimenti previsti nel piano pluriennale in macchinari e strumentazioni. 

“La movimentazione automatizzata dei pazienti, le palestre, i nuovi letti elettrici sono solo quelli più consistenti. Lo scorso anno – conclude Boncompagni – abbiamo investito oltre mezzo milione di euro in strumentazioni tecnologiche finalizzate alla cura dei pazienti e al miglior lavoro degli operatori sanitari. Un investimento che ha contribuito a rendere ancora più consistente il valore patrimoniale intrinseco della Crt che è adesso stimato, da società specializzata esterna, in circa 14 milioni di euro. L’azienda, in 20 anni, ha investito oltre 9 milioni di euro nel territorio valdarnese per diventare quello che è oggi e cioè un punto di riferimento essenziale per la riabilitazione in Toscana”.