Attualità

Podere Rota, la svolta arriva dall’Arpat?

L’agenzia ambientale parla di “potenziale contaminazione”. E il sindaco Vadi chiede lo stop all’iter per autorizzare l’ampliamento della discarica

Valentina Vadi sindaco di San Giovanni

L’Arpat parla di “Potenziale contaminazione e inaccettabili livelli di odori”, di “numerose criticità e aspetti che necessitano di chiarimenti”. E il sindaco di San Giovanni chiede – alla luce di queste valutazioni – che si interrompa l’iter di autorizzazione per l’ampliamento della discarica di Terranuova avviato dalla Regione.

Quanto emerge nei 5 documenti - presentati alla Regione Toscana – che costituiscono il contributo tecnico istruttorio dell’agenzia regionale per la protezione ambientale in merito alla proposta di potenziamento di Podere Rota è sufficiente per il sindaco Vadi per chiedere lo stop al procedimento autorizzativo.

Il primo cittadino di San Giovanni ha illustrato oggi nel corso del consiglio comunale la documentazione Arpat e ha anche annunciato che “In data 30 marzo è stata inviata dalla Regione Toscana al soggetto proponente (l’ampliamento, ovvero la società Csai, ndr) una richiesta di integrazioni e chiarimenti che, finalmente – e sottolineo finalmente – comincia a fare chiarezza su tutta questa vicenda e ad aprire, per tutti noi, uno spiraglio di speranza reale e concreta”.

Vadi ha aggiunto che nel documento della Regione si legge: “Si ritiene tuttavia opportuno premettere che, dall’istruttoria sin qui condotta, sono emerse alcune criticità del progetto in relazione a componenti ambientali già caratterizzate da uno stato attuale critico e che pertanto potrebbero costituire aspetti di non compatibilità. […] Ciò premesso si suggerisce, quindi, al proponente (Csai) di valutare attentamente la possibilità di superare le suddette problematiche prima di procedere alla elaborazione e presentazione della sotto elencata documentazione integrativa”.

L’intervento dell’Arpat e la richiesta di chiarimenti a Csai da parte della Regione rappresentano per il primo cittadino di San Giovanni – capofila dei sette Comuni del Valdarno aretino contrari all’intervento su Podere Rota - la possibilità di una svolta nel dibattito sul progetto di ampliamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Terranuova. Progetto - ricordiamo - per il quale Csai aveva nell’autunno scorso presentato richiesta di autorizzazione alla Regione.

“Le parole della Regione Toscana sono chiare - ha dichiarato con fermezza il primo cittadino sangiovannese – il proponente dovrebbe, prima, superare le attuali criticità e soltanto in un secondo momento elaborare e fornire la documentazione integrativa, assai copiosa, richiesta. È evidente che per fare questo il Paur (provvedimento autorizzativo unico regionale, ndr) si deve interrompere, e anche per un tempo lungo, per consentire di fare le adeguate analisi del terreno e procedere alla bonifica". 

"Di fronte all’evidenza di questa documentazione fornita da Arpat, e di fronte a quanto scrive e sollecita (la Regione)  aggiunge Vadi -, sono di nuovo a chiedere con fermezza e determinazione alla Regione Toscana di sospendere ed archiviare il Paur relativo all’ampliamento della discarica di Podere Rota e di procedere, secondo dettato normativo, ad emettere diffida con ordinanza a Csai, responsabile della potenziale contaminazione rilevata da Arpat, a seguito della quale il gestore dovrà provvedere alla bonifica del sito inquinato".

"Oppure chiarisca, la Regione Toscana, di chi è la competenza a diffidare, con ordinanza motivata, il responsabile della potenziale contaminazione. In una simile situazione – conclude Vadi - chiunque si assumerà la responsabilità di non procedere nelle modalità indicate dalla legge, dovrà risponderne nelle sedi competenti e opportune che non saranno né quella della Conferenza dei servizi né quella dell’Inchiesta pubblica”.