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“Mercato: torniamo in centro o non veniamo più”

Confcommercio fa suo il grido di allarme degli ambulanti: la sistemazione anti-Covid in zona stadio non soddisfa, riportiamo i banchi in Corso Italia

Paolo Mantovanni presidente della delegazione sangiovannese di Confcommercio

Due settimane fuori dal centro storico sono bastate. Per capire che il mercato del sabato mattina – così come, di conseguenza, anche le attività di Corso Italia e delle strade del cuore di San Giovanni - ha risentito della nuova temporanea collocazione nella zona dello stadio.

Lo spostamento in piazza Palermo, davanti al campo sportivo Fedini, dell’appuntamento settimanale - da sempre allestito nel centro cittadino – si è resto necessario per garantire le misure di sicurezza e il distanziamento sociale imposti dall’emergenza Covid. Ma dopo due sabati e alla vigilia del terzo – quello di dopodomani 6 giugno – Confcommercio fa un bilancio dell’esperienza e chiede ufficialmente al sindaco Vadi di ripensarci e riportare il mercato nella sua naturale collocazione.

“Già le prime due edizioni del mercato allo stadio (il 23 e il 30 maggio) lo hanno reso evidente: l’attenzione delle persone è stata distolta dal centro storico e a lungo andare il rischio è che se ne disincentivi la frequentazione. Così, la cura rischia di essere peggiore del male” spiega Paolo Mantovani presidente della delegazione sangiovannese dell’associazione di categoria.

A lamentarsi sono stati in particolare gli ambulanti del settore abbigliamento e merce varia: se chi vende alimentari può contare su una clientela affezionata, gli altri venditori hanno problemi di visibilità. “Per loro tornare in centro è una priorità perché offre maggiore passaggio di persone e quindi occasioni di portare a buon fine le vendite” sottolinea Mantovani. Non solo, qualche ambulante sta addirittura pensando di non tornare finché le cose non cambieranno. “Alcuni ci hanno confessato di non voler tornare più a San Giovanni fino a che il mercato sarà allo stadio”.

Confcommercio propone, prima che sia troppo tardi, di far rientrare le bancarelle in centro storico magari con una diversa sistemazione. Mantovani ha già presentato ufficialmente richiesta al Comune: “Molti ambulanti sono disposti a ridurre l’ampiezza dei propri banchi, poi si potrebbero studiare disposizioni che permettano uno scorrimento regolare del pubblico. Tutto, purché il mercato torni nella sua collocazione naturale, tra i negozi del centro.La presenza di fondi sfitti lungo il Corso e quella delle banche, chiuse il sabato mattina, potrebbe favorire una dislocazione migliore degli stalli del mercato. L’importante è creare una situazione di continuità nel percorso, come chiedono gli ambulanti per non perdere visibilità”.