Attualità

Discarica, inchiesta pubblica finita: Vadi delusa

Terminata la seduta conclusiva della discussione su Podere Rota, il sindaco di San Giovanni: “Nessuna valutazione né chiara presa di posizione”

Valentina Vadi sindaco di San Giovanni

La relazione finale dell’inchiesta pubblica sulla discarica di Terranuova è stata deludente. Almeno per il sindaco di San Giovanni. Valentina Vadi sottolinea come il momento conclusivo dell’iter aperto dalla Regione Toscana – su richiesta proprio del Comune sangiovannese – sull’ampliamento di Podere Rota non ha prodotto i risultati sperati: “Nessun giudizio, nessuna valutazione, nessuna chiara presa di posizione”.

L’audizione conclusiva dell’inchiesta pubblica si è svolta online questo pomeriggio e ha chiuso i lavori iniziati il 25 febbraio scorso: durante i vari incontri i soggetti iscritti alla discussione – tra cui molti sindaci della vallata – hanno potuto esprimere, motivandole, le proprie perplessità sul potenziamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti richiesto dal gestore della discarica, l’azienda Csai.

“Nel corso di quest’ultima sessione il presidente ha letto la relazione finale che ha elencato le diverse posizioni esplicate dal proponente, dagli estensori del progetto e dallo studio di impatto ambientale, dai soggetti competenti in materia ambientale, da coloro che hanno presentato le osservazioni nell’ambito del procedimento autorizzativo, dalle associazioni del territorio, dai rappresentanti del mondo produttivo e dai semplici cittadini” spiega Vadi.

“Quaranta pagine arricchite dai verbali di ogni singola seduta e dalla documentazione inviata, che saranno presentate alla Regione Toscana la mattina di martedì 18 maggio. Ma non compare, nel documento, nessuna chiara valutazione da parte del presidente sulle problematiche evidenziate durante il procedimento”.

“Deludente la relazione finale dell’inchiesta pubblica sul progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota” rimarca il sindaco di San Giovanni. “Ricca di particolari, lunga 40 pagine ha impegnato il presidente nella lettura per oltre un’ora e mezzo, ma si è limitata a mettere a confronto le posizioni del proponente e quelle di coloro che si oppongono al progetto di adeguamento volumetrico della discarica. Non c’è un giudizio (come richiesto dalla delibera di Giunta Regionale), non c’è una valutazione, non c’è una presa di posizione chiara, ma semplicemente una sintesi delle posizioni esposte nel corso di questi tre mesi. La richiesta, fatta a più riprese, di accogliere e fare proprie, nella relazione finale, i rilievi e le indicazioni che Arpat avanza da otto mesi a partire dal Rapporto di ispezione ambientale del settembre 2020, non è stata presa in considerazione” aggiunge il sindaco.

“Nei 21 punti che costituiscono la parte centrale della relazione e che sintetizzano le principali criticità emerse nelle audizioni, il Presidente si limita a raccomandare, invitare il proponente, mai prende una posizione chiara e netta. Anche nel merito dell’inquinamento ambientale delle acque sotterranee e della tesi del fondo naturale, che costituiscono il nucleo cogente di tutta la questione, il documento non acquisisce le posizioni di Arpat, ma, dopo aver posto a confronto le considerazioni del proponente e quelle di Arpat, rinvia ogni valutazione all’amministrazione competente”.

“Molto insoddisfacente questa relazione finale che manca di coraggio a fronte di un territorio intero, il Valdarno, che attraverso i suoi rappresentanti istituzionali e i suoi cittadini, con forza e con determinazione si oppone al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota” conclude Vadi. “E che, anche dopo la conclusione di questa inchiesta pubblica, continuerà a farlo con convinzione e senza indugio alcuno”.