In questi giorni così strani, tra raffiche di notizie sull’emergenza Coronavirus e aggiornamenti su come prevenire il contagio, tra consigli e divieti, a molti sarà sfuggito un manifesto funebre affisso a San Giovanni e a Montevarchi.
Un avviso diverso dal solito, anche se sul lato sinistro è disegnata una croce e le scritte paiono quelle di rito. Ma stavolta le parole sono diverse e il nome a cui si riferisce lo stampato non è tipico delle nostre zone. Non ci si ferma davanti di scatto perché ci ricorda qualcuno.
È il manifesto funebre del clochard trovato morto la notte del primo marzo, lungo la strada che porta a San Giovanni.
Ci ha pensato la Misericordia della cittadina. Che con un gesto nobile e delicato ha trovato il tempo e le parole per ricordare a tutti uno sconosciuto che ha finito il suo girovagare da una zona all’altra della Toscana nella nostra terra.
“Per non lasciarlo ancora solo, un ultimo saluto a lui e una preghiera di accompagnamento. Si invitano volontari e persone di buona volontà ad una sosta di riflessione e, potendo, fare una piccola visita” hanno scritto i volontari della Confraternita sollecitando i cittadini a rivolgere un pensiero andando – lunedì scorso in mattinata – nella cappella dell’ospedale della Gruccia dove l’uomo era stato portato.
Nell’annuncio mortuario la Misericordia ha ricordato quanto avvenuto nella nottata del primo giorno del mese con il ritrovamento del cadavere all’altezza del quartiere Bani lungo la strada regionale. Poi due note sull’uomo, un 65enne originario della Sicilia, una persona colta, ma che non aveva fissa dimora e che era solito spostarsi tra la Valdelsa e l’area fiorentina.
In coda allo scritto, un pensiero ai valdarnesi: “Ringraziamo per l’attenzione umana, in una difficile stagione per la nostra terra”. Quindi nella giornata di lunedì scorso, la sepoltura del clochard che riposerà nel cimitero di San Giovanni.