Attualità

Il medico di Lampedusa elogia i bimbi rignanesi

Lockdown: il dottor Bartòlo racconta l’incontro a distanza con gli alunni della scuola elementare e il lavoro straordinario delle maestre

Pietro Bartòlo

Lui è il dottor Bartòlo diventato famoso per essere il medico di Lampedusa, l’uomo che da solo e per anni ha accolto e curato i migranti che sbarcavano sull’isola. Loro sono i bambini delle quinte classi A e B della scuola elementare “Dante Alighieri” di Rignano.

Sono i protagonisti di una storia possibile solo grazie al lockdown: sono entrati in contatto quando nessuno poteva uscire di casa per colpa del Covid e i 1400 chilometri di distanza che li separavano li hanno percorsi le loro lettere.

È lo stesso Pietro Bartòlo - oggi europarlamentare - a raccontare una storia semplice di amicizia sulle pagine dell’edizione di oggi di Avvenire. Il medico, rivolgendosi al direttore del giornale, ha scritto nella rubrica dedicata all’istruzione l’esperienza vissuta nelle scorse settimane quando molti bambini gli hanno inviato messaggi e lettere per parlare della didattica a distanza, di quello che hanno fatto nei lunghi giorni trascorsi in casa, ma anche per fargli domande sul suo lavoro.

Tra i tanti, gli sono rimasti impressi gli alunni dell’ultimo anno delle elementari delle scuole del paese valdarnese: “quei bambini li ho sentiti vicini” scrive Bartòlo che, se non fosse stato per la quarantena, sarebbe volentieri venuto a conoscerli di persona. Ma non per parlare ai giovani studenti di sé: “la testimonianza del dottor Bartòlo, quella i bambini la conoscono già, grazie al lavoro straordinario delle loro maestre, che hanno promosso progetti di integrazione, di inclusione, di approfondimento del fenomeno migratorio. Mi sarei semplicemente limitato ad ascoltare le voci dei bambini leggere le lettere semplici e chiare che mi hanno spedito e ringraziare tutto il corpo insegnante. Lettere in cui traspaiono i sentimenti umani che la pandemia ha amplificato: tristezza, noia, rabbia”.

Il medico di Lampedusa nell’articolo intitolato “Perché è indispensabile investire sulla scuola” ha voluto portare l’esempio delle maestre e degli alunni di Rignano come esempio di buona scuola che è “un diritto, un dovere e anche un piacere”.