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“Se hai bisogno prendi” ecco il baule della carità

La parrocchia di Matassino rielabora l’idea del “Wall of kidness” nato in Iran per soccorrere i senzatetto. Un modo nuovo per aiutare chi ha bisogno

Il baule della solidarietà nella parrocchia di Matassino

Non un muro, ma un baule. Ma lo scopo e il motto sono i medesimi «Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ne hai bisogno, prendilo». L'idea viene da lontano: il Wall of kidness nato in Iran, a Mashhad dove un movimento di solidarietà appendeva abiti sui muri per soccorrere i senzatetto per aiutarli a superare il rigido inverno a cavallo tra il 2015 e il 2016. Il progetto, conosciuto anche con il suo nome iraniano, Deewar e Mehrbani, da allora si è diffuso in varie parti del mondo, con varie declinazioni: c’è chi mette a disposizione generi alimentari, c’è chi utilizza una panchina o un tavolino.

A Matassino hanno pensato ad un baule. L’iniziativa è partita dal parroco don Simone Imperiosi e dai volontari della parrocchia di sulla Parrocchia di Santa Maria Regina. Il senso dell’iniziativa di Matassino è il medesimo di tante iniziative simili: “io lascio qui qualcosa per chi ne ha bisogno. Se qualcun altro non ha problemi, può provare a fare lo stesso”.

Quel baule aperto collocato fuori dalla chiesa è come una mano che si apre verso i poveri che soffrono. Le scritte sono eloquenti: Il baule della carità, progetto "condivdiamo". Se hai bisogno prendi, se hai in più dona