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Paola: “Le morti bianche? Terminologia da abolire"

Sta raccogliendo consensi la battaglia concettuale e non solo lessicale iniziata da Batignani, presidente dell’associazione “Agganciamoci alla vita”

Paola Batignani

Incidenti sul lavoro. Sta avendo successo la battaglia concettuale e non solo lessicale iniziata da Batignani, presidente dell’associazione “Agganciamoci alla vita”, che dal giorno della morte di suo marito, avvenuta il 9 agosto del 2019, si è impegnata fortemente nella lotta contro gli incidenti sul lavoro. “Smettiamola di chiamarle morti bianche” ha detto recentemente, nel corso di un'intervista, la Vice Presidente della Fondazione Anmil ‘Sosteniamoli subito’. “Occorre chiamare gli incidenti sul lavoro con un nome più appropriato" aggiunge Paola Batignani, che considera le morti sui luoghi di lavoro come dei veri e propri omicidi, a volte ispirati dalla logica perversa del profitto.

E piano piano sta facendo presa l’indignazione di Paola per l’uso del termine “morti bianche”. L’ultimo, in ordine di tempo, a raccogliere l’invito di Batignani è stato Francesco Cuccuini, operatore della sicurezza, consulente e formatore sulla sicurezza sul lavoro e blogger appassionato. “Ho deciso di abolire dal mio vocabolario l’espressione morti bianche almeno per gli infortuni mortali sul lavoro. Come noto la locuzione morti bianche è legata alla morte di bambini in tenera età dovuta a elementi inaspettati e improvvisi. Non c’è mano di uomo, non c’è volontà o responsabilità. Questa premessa è legata anche agli infortuni sul lavoro mortali, dove magari c’è mano di uomo, ma non c’è volontà o almeno sembra che non ci sia volontà. Questa premessa ad oggi non è più valida – chiarisce Cuccuini - Ovviamente non c’è dolo né volontà di infortunare o uccidere però è il caso di uscire dalla zona di comfort, dalle parole rassicuranti, dall’espressioni innocue del politically correct come diversamente abili o altro. Ho anche cambiato il tag da morti bianche a morti sul lavoro”.