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Abbazia di Vallombrosa, ecco l’arte benedettina

Nei giardini del millenario complesso religioso verrà presentata l’importante pubblicazione di storia dell'arte dedicata alla storica congregazione

Il giardino della millenaria Abbazia di Vallombrosa

L’associazione scientifica e culturale di Torrita di Siena, denominata “Istituto per la valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana” ha lo scopo di promuovere lo studio e la valorizzazione delle Abbazie erette in Toscana prima dell’anno 1492, “per favorirne la conoscenza e la promozione anche ai fini turistici, nonché le ricerche ad esse connesse e collegate per l’aspetto storico, artistico, antropologico”. Di questa associazione fa parte anche il Comune di Reggello poiché lo statuto dell’associazione prevede espressamente l’adesione come soci istituzionali dei comuni della Regione Toscana nel cui territorio è stata eretta un’Abbazia prima dell’anno 1492, come è il caso del comune che ospita l’Abbazia di Vallombrosa.

Proprio questa associazione, d'intesa con l'Assessorato alla Cultura di Reggello, intende promuovere il 17 luglio un evento importante nel giardino della millenaria Abbazia vallombrosana, allo scopo di presentare una rilevante pubblicazione di storia dell'arte dedicata alla congregazione benedettina. A questo proposito l’Amministrazione comunale ha già deliberato la compartecipazione alle spese per l’organizzazione dell’evento del 17 luglio.

L'attività dei monaci benedettini ha avuto anche nel campo artistico una tale importanza da autorizzare l'ipotesi di una vera e propria arte benedettina. Quest’ordine monastico fin dal suo sorgere si presentò come un argine al franare della cultura romana dinanzi all'avanzata barbarica, assumendo poi la funzione di custode del patrimonio culturale dell'arte paleocristiana. Largo contributo alla diffusione dell'arte benedettina venne dalla scuola miniatoria cassinese, il cui capolavoro è il codice con la Vita di San Benedetto custodito nella Biblioteca Vaticana.