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Quel valdarnese dominatore del Giro, trent’anni fa

Quando la Corsa Rosa parlava valdarnese. La storia di un ragazzo che da Castelfranco Piandiscò fece innamorare gli appassionati di tutta l’Italia

Franco Chioccioli, dominatore del Giro d'Italia 1991

Sono passati trent’anni esatti da quando il Valdarno si colorò di rosa, e non solo metaforicamente. In quei giorni il colore della maglia che da sempre contraddistingue il leader del Giro d’Italia appariva dappertutto: sulle bandiere e sugli striscioni, sulle vetrine e nei manifesti. Anche alcune case furono dipinte di rosa da terra fino al tetto. Un’euforia collettiva scatenata da un ragazzo mingherlino, poco più che trentenne, soprannominato “Coppino”, che aveva letteralmente dominato la Corsa Rosa, la più amata dagli italiani.

Franco Chioccioli, nato nel 1959 a Castelfranco di Sopra, era cresciuto ciclisticamente a Figline, vestendo fino alla categoria allievi la maglia gialloblù della Ciclistica Figlinese. Corre tra i professionisti dall’1982 fino al 1994, aggiudicandosi numerose gare. Ma è proprio nel 1991, trent’anni fa, che ottiene il successo più bello. In quel Giro d’Italia l’atleta di Piandiscò indossò la maglia rosa già nella seconda tappa. Perse momentaneamente il simbolo del primato a Sorrento, Se la riprese a Scanno e la difese per un solo minuto nei confronti del grande Bugno al termine della cronometro di Langhirano. Proprio Bugno era considerato il favorito. In molti erano convinti che il ragazzo di Piandiscò non avrebbe potuto fare niente contro lo strapotere del campione. Invece Chioccioli non mollò le ruote di Bugno, anzi. Sulla salita simbolo della fatica, il Mortirolo, va addirittura all’attacco e arriva all’Aprica dopo una gara in solitaria di 52 chilometri. Poi fece il bis sul Passo Pordoi e infine trionfò nella cronometro di Casteggio, penultima tappa, proprio davanti a Bugno.

Oggi Franco Chioccioli è rimasto nel mondo del ciclismo, oltreché nel cuore di tutti gli appassionati: ora fa il team manager nella Futura Team Rosini e poi gestisce un agriturismo nella campagna di Piandiscò.