Attualità

Quei vandali in azione in Valdarno

In dieci giorni sono stati messi a segno tre raid in varie località della vallata: tra danni a strutture e scritte d’ispirazione nazista

Foto di repertorio

Non si sa se gli autori sono gli stessi, se i gesti hanno qualcosa in comune. Per ora l’unica certezza è che nell’arco di dieci giorni in Valdarno ci sono stati tre raid vandalici: a San Giovanni, a San Cipriano e ad Ambra. Atti gravi – in un caso sono stati arrecati danni ingenti – anche per la valenza simbolica di scritte e disegni che inneggiano al nazismo.

Era il 12 marzo scorso quando il Comune di San Giovanni denunciava che la panchina rossa di viale Diaz - emblema della lotta alla violenza sulle donne - era stata deturpata: il legno della seduta era stato inciso probabilmente con un coltello per disegnarci sopra svastiche e la frase “W la violenza”. Un atto condannato duramente dal sindaco Vadi: “Un messaggio che spaventa e fa riflettere” aveva detto.

Ma non è finita qui: nella notte tra il 19 e il 20 marzo i vandali hanno preso di mira il Circolo velico del lago di San Cipriano gestito dalla polisportiva Rugiada che organizza da anni tante attività per bambini e ragazzi anche con disabilità nello spirito della più completa integrazione. Durante il raid è stata messa a soqquadro la sede del circolo, molte barche sono state rotte o lesionate, materiale è stato buttato in acqua: ancora non è stato quantificato il danno ma è chiaro che la cifra è ingente. Un atto che rischia di mettere in difficoltà l’associazione di volontariato.

È gravissimo – ha detto l’amministrazione di Cavriglia sul cui territorio si trova il lago - che si siano presi di mira beni di un’associazione che il Comune sostiene e che nobilmente si occupa di persone disabili, che aiuta con abnegazione e ammirevole impegno chi soffre ad avere una speranza attraverso attività ludico sportive nel nostro territorio. Questo gesto rappresenta un oltraggio ed un’offesa enorme a quei ragazzi che di per sé da tutta la vita attraversano un percorso di sofferenza”.

E poi ieri – 22 marzo - una cittadina ha segnalato sui social quanto accaduto alla Casina di Ambra: anche qui le pareti sono state deturpare con svastiche naziste. Un gesto che ha particolarmente colpito la comunità locale: per il raid in sé e per il significato simbolico che racchiude. Il territorio di Bucine è stato segnato dalla violenza nazifascista diventando teatro di terribili stragi. “Facciamo qualcosa - ha detto via facebook Federica, la giovane che ha reso noto l’accaduto - cancelliamo questi segni e ricordiamo ai cittadini del nostro comune chi siamo e quanto abbiamo combattuto per la libertà”.