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Ora tutti per il Serristori, dopo il voto vedremo

Il Comitato fa il punto alla vigilia delle elezioni regionali, ricordando le prese di posizione, giunte sia da destra che da sinistra, a favore dell’ospedale di Figline

Clara Mugnai del Comitato per il Serristori

Il Comitato per il Serristori, a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio Regionale e per l’elezione del nuovo presidente della Regione, sente il dovere di fare il punto della situazione per quanto riguarda le promesse elettorali in relazione alle vicende che riguardano l’Ospedale di Figline.

“Era già capitato l’anno scorso, durante la campagna elettorale per le elezioni comunali - dice Clara Mugnai, storica leader di Comitato - in quell’occasione tutti i candidati a sindaco e tutti gli schieramenti politici si erano dichiarati favorevoli al rilancio del Serristori. Cosa è successo subito dopo il voto di giugno 2019 è sotto gli occhi di tutti, con l’assoluta dimenticanza degli impegni annunciati. La mannaia dell’Asl si è abbattuta prima sul pronto soccorso e poi, in modo definitivo, sui reparti di Sub Intensiva e su quello di Medicina che sono stati eliminati”.

“Non vorremmo che la storia si ripetesse con le elezioni regionali – aggiunge Clara Mugnai – anche in questa occasione quasi tutte le formazioni politiche, sicuramente quelle più significative sia di destra che di sinistra, hanno espresso, a parole, l’intenzione di rilanciare il Serristori. Ci auguriamo che, chiunque si ritrovi a governare la Regione dal 22 settembre si ricordi delle promesse fatte. In attesa di verificare la sincerità dei candidati alle regionali, la situazione al Serristori è diventata ancor più precaria. Viste le decisioni prese dall’Asl, in totale disprezzo della manifestazione di popolo e delle richieste giunte dai sindaci, molti medici del Serristori hanno già manifestato l’intenzione di lasciare l’Ospedale di Figline. Occorre quindi un cambio radicale delle politiche adottate finora nei confronti del nostro ospedale. Presto sapremo se questa volta ci dovremo confrontare con degli amministratori seri, oppure con gente che non è in grado di mantenere gli impegni assunti durante la campagna elettorale”.