Attualità

E il vescovo accoglie la richiesta dell’ateo Romeo

Monsignor Fontana telefona all’ex sindacalista che aveva sollecitato un intervento per salvare un prezioso quadro della chiesetta di Rendola

Romeo Romei e il vescovo Riccardo Fontana

Squilla il telefono, una inattesa chiamata di domenica. È il vescovo. Romeo Romei resta un po’ sorpreso, non pensava che Monsignor Fontana avesse letto la sua lettera – e gli articoli che aveva scatenato – e deciso di dargli risposta.

E invece il capo della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha accolto la richiesta dell’ex sindacalista Cgil di Montevarchi per di più ateo come lui stesso ha precisato nella missiva. Il prelato ha rassicurato Romeo Romei che interverrà per recuperare il quadro che versa in pessime condizioni nella chiesetta della frazione montevarchina di Rendola così come sollecitato (vedi articolo collegato).

Nei giorni scorsi, infatti, Romei aveva criticato la Curia per non aver provveduto alla tutela dell’opera d’arte – il dipinto “Allegoria dell’Immacolata Concezione con la Sibilla Persica e la Sibilla Libica" – del pittore Michelangelo Vestrucci, artista nato a Montevarchi (1569–post1634) che lavorò nella Firenze dei Granduchi. Il quadro si trova nella Chiesetta della Compagnia anche lei in stato di abbandono e da risistemare per l’importante storia che conserva e per il valore che rappresenta per la comunità locale.

“Ovviamente, la telefonata mi ha meravigliato ma soprattutto mi ha rassicurato il fatto che ancora ci siano persone come l’Arcivescovo Riccardo Fontana disponibile ad ascoltare la voce del popolo, anche se espressa da un cittadino che si professa ateo” commenta Romei sulla sua pagina facebook.

Il vescovo Fontana “ha anche annunciato che parlerà con il responsabile dell’ufficio competente e spera che insieme si riesca a recuperare e valorizzare la tela così inspiegabilmente abbandonata a sé stessa”.

Dopo averlo ringraziato per la lettera, il prelato “Ha sottolineato che ha apprezzato che sia stato un ateo a prendere a cuore un problema della Chiesa e che nessuno, fino ad ora, l’avesse portato alla sua attenzione. Lo ha colpito anche favorevolmente il fatto che l’interesse per il quadro parta anche dal fatto che si è voluto ricordare come il popolo rendolese nel tempo si sia impegnato nel lavoro della “Compagnia” un lavoro che ha arricchito la Chiesetta della sua Parrocchia, con la donazione di questa pittura. Ricordare il passato e il lavoro di tante famiglie – conclude Romei nel post - è un dovere di tutti noi che dobbiamo valorizzare”.