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Tari, quegli aiuti che rischiano di “saltare”

Le agevolazioni per le attività decise dal Comune potrebbero essere vanificate. Chiassai: “Ricorso contro Arera per contrastare aumenti delle tariffe”

Silvia chiassai

Per aiutare le attività che hanno subito un duro contraccolpo dalla pandemia il Comune di Montevarchi ha pensato di dare loro un sostegno stabilendo alcune agevolazioni sulla Tari. Sostegno che però rischia di venire vanificato dall’imminente attivazione a livello nazionale del sistema Arera che toglie ai Comuni ogni potere decisionale sulle tariffe per i rifiuti per le quali si prevede un aumento. U

na decisione governativa passata al vaglio dell’Ato e contro cui l’amministrazione di Silvia Chiassai presenterà ricorso. È quanto ha annunciato lo stesso sindaco della cittadina stamani illustrando i termini delle agevolazioni Tari.

Abbiamo compiuto uno sforzo finanziario notevole per il 2021 con agevolazioni per la Tari per le attività che hanno subito le conseguenze di chiusure forzate e restrizioni causate dall’emergenza Covid” dice il sindaco di Montevarchi Chiassai Martini quantificando i sostegni alle varie categorie economiche. 

“Previste riduzioni che vanno dal 50% per parrucchiere, barbiere, estetista, ma anche le imprese della ristorazione, pub e birrerie, bar, pasticceria, alberghi con e senza ristorazione, agriturismi, case vacanze e case di riposo, del 30% per negozi di abbigliamento e calzature, cartolerie e ferramenta, tende e tessuti, antiquariato, ma anche per tutte le associazioni sociali e sportive, musei, biblioteca, scuole, luoghi di culto, del 20% per le attività artigianali, come fabbro e falegname, fino al 15% per gli uffici, agenzie e studi professionali. Un’operazione che questa Amministrazione comunale ha fortemente voluto per sostenere le nostre attività che sono il motore economico di una comunità e di un territorio. Confermato – aggiunge il sindaco - anche lo slittamento delle rate Tari a fine anno per aiutare anche i cittadini”.

Uno sforzo però vanificato, in termini di beneficio, da decisioni “ingiustificabili prese dal Governo Gentiloni nel 2017, confermate con l’approvazione del Pef che determina il costo del servizio dei rifiuti per i Comuni in Ato Toscana Sud (di cui fanno parte anche i comuni del Valdarno aretino ndr)” spiega ancora Chiassai.

“Un’approvazione che, malgrado le prime critiche al nuovo metodo Arera, acronimo di Autorità nazionale di regolazione dei servizi pubblici, significa avere approvato un’impennata delle tariffe universale in tutta Italia togliendo ogni potere di intervento ai Comuni, considerati come gabellieri”.

“Un incremento inaccettabile per Montevarchi che, insieme ad altri 10 Comuni della provincia di Arezzo, presenterà ricorso contro la delibera Ato. L’incremento previsto andrà a vanificare anche l’impegno che, insieme ai cittadini stiamo portando avanti sulla raccolta differenziata, giunta al 59% rispetto al 39% del 2016 e per tutta l’attenzione sulla riorganizzazione del servizio e contenimento dei costi mai effettuati in precedenza. Questa Amministrazione – dice ancora il sindaco - difendendo il solo interesse della comunità, si sta muovendo contro un sistema dannoso per cittadini e imprese. Trattandosi di un servizio essenziale, le tariffe devono rimanere in mano ai Comuni senza particolari tutele per i gestori. Per questo motivo il dirigismo regionale, con le mega Ato, è giunto al tramonto manifestando il suo fallimento. Dobbiamo riportare la gestione dei servizi almeno in ambito provinciale, per la vicinanza ai Comuni e ai territori, senza decisioni prese a Roma o a Firenze, ma in ogni singolo Comune che viene eletto democraticamente e legittimato dai cittadini”.