Politica

Rsa, la soluzione non è il commissariamento

Emergenza Coronavirus, il consiglio comunale boccia la proposta presentata da Pd e Avanti Montevarchi. Il sindaco: “Ipotesi inaccettabile”

La casa di riposo di Montevarchi continuerà ad essere gestita dalla Asp e dall’attuale Cda. Nessun cambiamento in vista per affrontare la fase successiva all’esplosione di casi di Coronavirus che hanno portato a 17 decessi tra gli anziani ospiti della casa di riposo.

Non è infatti passata la proposta di commissariare la struttura avanzata dal Pd e Avanti Montevarchi presentata durante il consiglio comunale di oggi pomeriggio, convocato in prosecuzione della precedente seduta per discutere degli aspetti politici della vicenda.

Con la risoluzione si voleva “impegnare il sindaco a promuovere con atti formali la nomina, di concerto con la Asl, di un commissario straordinario pro-tempore con competenze sanitarie specifiche per la gestione della Asp per dare futura certezza alla Rsa, anche in vista di una nuova emergenza Covid”. Secondo i partiti di opposizione la casa di riposo di via Pascoli necessita – e non solo in questo momento di urgenza – di una presenza sanitaria, di essere seguita da professionisti con “competenze più tecniche e di ambito sociale e sanitario, perché questa sarà la sfida che ci attende” come ha spiegato la consigliera pd Bertini illustrando la proposta. Per l’esponente dell’opposizione “il timore è che la storia non si concluda qui. E non possiamo permetterci una fase tre dell’emergenza, dobbiamo avere un supporto sanitario all’interno della struttura che deve ritrovare la credibilità di servizio che ha sempre avuto”.

Il sindaco Chiassai ha replicato dicendo che la parte sanitaria della Rsa è al momento in mano alla Asl subentrata da qualche settimana alla cooperativa che si occupava dei servizi ai degenti e che la proposta del commissariamento “è inaccettabile” perché questo può avvenire con lo scioglimento del consiglio di amministrazione in caso “di gravi violazioni di legge, irregolarità ammnistrative e patrimoniali”, infrazioni queste che non sono avvenute. Per quanto riguarda la conduzione della struttura post-emergenza, il sindaco ha anche informato di aver chiesto “formalmente all’azienda sanitaria di indicare un protocollo sanitario stringente per la gestione della Rsa – per la prevenzione di nuovi casi Covid e la gestione - che inoltreremo alla cooperativa. La Asl è al lavoro in accordo con la mia richiesta per stilare il protocollo”.

Il consigliere di minoranza, ed ex sindaco della cittadina, Francesco Grasso (Montevarchi Democratica) ha rilanciato dicendo che “se la parte sanitaria è oggi seguita dalla Asl, la parte amministrativa venga gestita da un commissario” e per rendere possibile la cosa, “ho consigliato al presidente del Cda e alla direttrice di dimettersi, non perché abbiano lavorato male” ma per cambiare la situazione e “pensare al futuro, instaurando subito un tavolo tra montevarchini su come fare trincea tutti uniti per la difesa e lo sviluppo della casa di riposo”.

Camiciottoli e Ricci (Avanti Montevarchi) hanno aggiunto che il commissariamento della casa di riposo “può essere un modo per aprire un confronto e chiudere la fase di conflittualità” tra maggioranza e opposizione. “Non stiamo cercando colpe, l’atto di indirizzo vuole essere una prospettiva per il futuro, un aiuto a dipanare la questione”.

La maggioranza si è compattata intorno al sindaco che ha ribadito che non ci sono gli estremi per un commissariamento: “la minoranza vuole che io dichiari che ci sono state irregolarità dell’organo, ma siccome non esistono, mi rifiuto di cadere nella provocazione”.

Messa ai voti, la proposta del Pd è stata quindi bocciata (5 i voti a favore del documento, 10 i contrari).

“Pensavamo che uscire dal consiglio con un atto condiviso fosse la cosa giusta” ha commentato la consigliera Bertini. “Ne esce sconfitta la città”.