Attualità

Restate a casa, lo dice l’Araldo

Coronavirus in stile medievale, messaggio ordinato dal Conte Guido Guerra per dire ai montevarchini di “non escire dalla propria dimora”

L'araldo legge l'ordine di restare a casa

Costume duecentesco, pergamena tra le mani e voce stentorea. Gino, l’araldo della Festa del Perdono, legge a tutto il popolo di Montevarchi l’ordine di stare a casa.

Tra il serio e il faceto, è questo l’ultimo appello alla popolazione perché non vada in giro e rispetti le regole in questi giorni di emergenza Coronavirus. Anche a Montevarchi non tutti hanno onorato le regole disposte dal Governo per evitare il contagio, e così ci ha pensato l’araldo a ripetere l’invito a chiare lettere, anche se in lingua medievale, su ordine non del sindaco ma di Guido Guerra il conte che nel 1200 guidava la cittadina. Ordine che comunque - visto i tempi moderni - è stato postato sulla pagina facebook del Comune.

“Popolo d Montevarchi” esordisce “lo Signore delle nostre terre, lo conte Guido Guerra, stante lo pericolo del contagio, dimanda allo popolo tutto di non escire dalla propria dimora, fatto salvo la compera del pane ed alimenti primari. Popolo di Montevarchi, dai prova della tua lealtà e della tua bonafede” e conclude con un “Viva Montevarchi!”.