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Poste: la protesta? Te l’appiccico sulla porta

I cittadini si lamentano della prolungata chiusura dell’ufficio di viale Diaz. E qualcuno ha pensato di reclamare in modo chiaro e diretto

Il volantino affisso sulla porta dell'ufficio postale di viale Diaz a Montevarchi

C’è un piccolo refuso in fondo al volantino, un errore di battitura, ma il significato è chiaro e preciso e arriva dritto a destinazione. Quel “vregognosi” è pure scritto in maiuscolo, tanto per intendersi.

“Siete vergognosi” è la frase finale del messaggio scritto su un foglio A4 comparso ieri mattina sulla porta di ingresso delle Poste di viale Diaz a Montevarchi. L’ufficio è chiuso dall’inizio dell’emergenza Covid e non è stato riaperto – come altri – con la fine del lockdown. Nessuno sa il motivo, nessuno ha dato spiegazioni, i cittadini devono rivolgersi alla sede centrale Pt di via Sante Tani con comprensibili problemi di affollamento e disagi e il sindaco del paese – proprio ieri – ha deciso di scrivere all’ente per sollecitare la riapertura della filiale che serve buona parte dell’utenza locale.

Un cittadino, evidentemente spazientito e sicuro di farsi portavoce di molti, non ha aspettato le decisioni dall’alto ed è andato al sodo. Ha pensato di rivolgersi direttamente alle Poste: ha scritto un manifestino al computer, lo ha stampato ed è andato ad attaccarlo proprio sulla porta delle Poste di viale Diaz. Prima o poi – avrà pensato - qualcuno che lavora alle Poste lo vedrà. La lettera, recapitata a mano e affissa sul vetro, inizia in modo garbato: “Buongiorno, vorrei capire il motivo per il quale questo ufficio di servizio pubblico (queste due parole sono tutte in maiuscolo, ndr) è ancora chiuso – si legge - Credo, visto il momento particolare che stiamo vivendo, che non dovremmo creare ulteriori disagi ai cittadini. Vogliamo aprire un ufficio che serve ai cittadini. Siete vergognosi (anche questo tutto maiuscolo, ndr)”. Ci sarà risposta?