Da alcuni mesi all’ospedale di 
Montevarchi una persona scelta dalla partoriente può entrare con lei in sala operatoria durante il parto cesareo. Sono già 17 i papà che hanno assistito la moglie in sala operatoria nel presidio valdarnese. L'ultimo, pochi giorni fa, durante un parto gemellare.
“In
 sala operatoria può essere presente il babbo o comunque una persona di 
fiducia indicata dalla donna che deve partorire – spiega Luca Tafi, 
direttore della Pediatria – Non è un’opportunità così scontata perché 
gli spazi e i margini di manovra devono essere ben assegnati e 
organizzati. La presenza del babbo non deve essere di intralcio agli 
operatori. Anche questa iniziativa rientra tra quelle che stiamo 
portando avanti in favore dell’umanizzazione delle cure, per rendere 
l’ospedale sempre più ‘friendly’, anche e soprattutto per donne e 
bambini”.
"Durante l’intervento - spiega l'Usl sud est - il babbo, o la persona di fiducia
 scelta dalla partoriente rimane alla testa della mamma e non vede nulla
 di quello che accade dietro l’apposito telo. Un presenza importante, 
che può dare tranquillità alle donne e regalare emozioni ai futuri 
babbi. L’ospedale della Gruccia è particolarmente impegnato sul 
fronte della nascita "fisiologica". Proprio su questa linea si pone 
anche l’utilizzo della vasca nativa. Quella nuova, inaugurata lo scorso 
marzo, ha già registrato 24 parti su 104, quindi il 23 per cento".