Attualità

Ostetricia-ginecologia di alta specializzazione

E' l'obiettivo del nuovo direttore Francesco Catania. "Integrazione totale con l’area vasta e l’area del Valdarno fiorentino"

Una struttura aperta, collegata ed integrata fortemente con il territorio”. E’ questo uno dei principali obiettivi ai quali sta lavorando Francesco Catania, nuovo direttore della Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia della Gruccia, in Valdarno (la nomina è del 1° giugno).

“Una struttura come questa deve sviluppare sempre più un rapporto forte con i medici di base (e lavorar ere con loro in rete) e con l’altro presidio ospedaliero di vallata, il Serristori di Figline Valdarno”. Ha le idee chiare Catania sulle strategie da adottare per valorizzare tutte le risorse e metterle a disposizione della popolazione femminile dell’intera area.

“Si devono attivare tutte le iniziative affinché in questo eccezionale gruppo di operatori sanitari di cui disponiamo (medici, ostetriche, infermieri, tecnici), possa trasmettere agli utenti adeguati livelli qualitativi nei servizi, offrendone la disponibilità non solo in ospedale, ma nelle sedi più diffuse possibili.”

Per l’unità operativa di ginecologia, con il suo personale contributo professionale e di esperienza di lungo corso, si è già determinato un rafforzamento concreto della chirurgia endoscopica, contribuendo ad aumentare i casi ginecologici trattai in maniera mininvasiva.

Attenzione particolare Catania intende dedicare alle diverse etnie presenti in Valdarno. “Faccio un esempio concreto – spiega il nuovo primario – osservando che in Valdarno c’è una alta incidenza di diabete che colpisce in particolare la comunità indiana. Per capirne le ragioni e i rimedi, abbiamo chiesto direttamente all’Università di Nuova Delhi di inviarci studi eseguiti già nella loro popolazione, che ci consentiranno di avere un rapporto diretto e indiretto (con i medici di famiglia), per superare questa loro criticità. Insomma cure anche personalizzate per singoli e per comunità”.

Negli obiettivi di Francesco Catania, condivisi dall’Azienda, quello di non isolare il Valdarno, ma di accelerare il processo di integrazione forte in ambito di Area Vasta Toscana Sud est, innanzitutto per la valutazione del rischio ostetrico. La necessità di lavorare alla creazione di gruppi superspecialistici in ostetricia, di una equipe chirurgica multidisciplinare in ginecologia, di un rapporto stretto con l’urologia. Competenze dell’una e dell'altra branca da mettere a disposizione anche in tutti gli ambiti medico-chirurgici, con una forte presenza anche nell’ambito consultoriale di base.

“Per fare questo in Valdarno – commenta infine Catania - ci sono tutti gli elementi necessari, professionali (cito ma solo come esempi le particolari competenze e capacità organizzative) Sofia Sollazzi, proveniente dall’università di Siena e responsabile delle gravidanze a rischio, e Stefania Mugnai, capo delle ostetriche molto preparata anche nell’ambito della lotta al dolore (con i risultati eccellenti ottenuti grazie all’utilizzo della maschera con protossido di azoto).”