Attualità

“Impianto pacemaker, criticità alla Gruccia”

Il sindaco di Montevarchi segnala problemi all’attività dell’ospedale: strumenti vecchi, pazienti costretti ad andare in altri presidi

Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai

Uno dei servizi del reparto di Cardiologia dell’ospedale del Valdarno registra alcuni problemi. A rendere note le criticità all’attività per impiantare i pacemaker presso il presidio sanitario della Gruccia è il sindaco di Montevarchi che ha raccolto la segnalazione di medici e pazienti. 

A quanto pare gli strumenti in dotazione all’ospedale non sono più in grado di svolgere con regolarità il servizio tanto che spesso l’utenza è costretta a rivolgersi altrove. Per cercare di risolvere la questione Silvia Chiassai ha scritto al direttore della Asl Toscana Sud Est perché si intervenga al più presto.

“Devo intervenire per denunciare una grave criticità nell’attività di impianto di pacemaker alla Gruccia con i pazienti costretti a migrare ad Arezzo per non incorrere in rischi per la salute – afferma il sindaco Chiassai - Un problema inqualificabile causato da strumenti vetusti che spesso si bloccano durante le procedure e che risulterebbero non idonei a svolgere in sicurezza le attività legate alla Cardiologia, un tempo un fiore all’occhiello del nostro presidio. Ho raccolto il grido di allarme di medici e cittadini che non vogliono più subire questi disagi e che chiedono giustamente di essere curati nel loro territorio ricevendo le cure in un Ospedale che è stato riconosciuto come di 1° livello e che pertanto deve garantire macchinari perfettamente funzionanti, personale e spazi adeguati”.

Ho scritto al Direttore D’Urso – aggiunge il sindaco di Montevarchi - chiedendo spiegazioni di una carenza di investimento così evidente sulla elettrofisiologia, che pare si protragga da 20 anni, e che interessa oltre 150-200 pazienti all’anno in assenza anche di una sala dedicata all’impianto dei pacemaker. Non capisco come da una parte vengano annunciati importanti investimenti per decine di milioni di euro da destinare al San Donato di Arezzo, di cui siamo tutti ben contenti, mentre in Valdarno mancano risorse e apparecchiature per offrire servizi essenziali per un Ospedale che è punto di riferimento per un bacino di utenza di oltre 100mila abitanti”.

“Tutti i pazienti devono ricevere dalla sanità pubblica gli stessi trattamenti e le stesse opportunità di cura senza che i problemi vengano colmati con il ricorso esterno alla solidarietà di cui il nostro territorio si è sempre fatto carico con generosità. Regione e Asl intervengano prima possibile per garantire servizi ospedalieri sicuri e di qualità nel nostro Ospedale”.