Politica

Il centrosinistra perde anche se unito

Elezioni comunali, pronostici smentiti: alla coalizione non è bastato presentarsi compatta e col sostegno del M5S, la sconfitta è netta

Neanche unito, ritrovata la compattezza intorno al nome di Luca Canonici, il centrosinistra è riuscito a riprendersi Palazzo Varchi perso nella débâcle del 2016 quando si presentò diviso e senza il sostegno del M5S che corse da solo. 

Al termine di una campagna elettorale di fine estate, molto tesa, sfociata in quello che è stato definito un ballottaggio al primo turno visto che i contendenti erano solo due, ha vinto la grinta di Silvia Chiassai. Che resta sindaco di Montevarchi per i prossimi cinque anni. La coalizione di centrodestra - che rispetto alle passate consultazioni amministrative ha avuto stavolta dalla sua (oltre a Forza Italia-Lista Indipendente, Lega, Montevarchi in Salute, Prima Montevarchi) anche Fratelli d’Itala e le neonate liste civiche Silvia sindaco e Per Levane unita – è riuscita a bissare il colpaccio del 2016: prendersi il governo della seconda cittadina più grande della provincia di Arezzo. 

Eppure, alla vigilia delle consultazioni del 3 e 4 ottobre, sulla carta i numeri facevano pendere il piatto della bilancia dalla parte del centrosinistra: sommano le percentuali ottenute nelle scorse amministrative dai partiti dell’area, allora divisi, si arrivava a un rassicurante 67%. Ma i conti non sono tornati, la matematica non è bastata, perché nei rapporti di forza ha pesato la variabile candidato. Chiassai ha convinto più di Canonici – al suo debutto in politica – ricevendo evidentemente consensi anche dalla parte avversaria: alcuni elettori tradizionalmente di sinistra sulla scheda elettorale hanno segnato la crocetta sul suo nome, riconoscendole il lavoro svolto nella legislatura appena conclusa.

Probabilmente sul giudizio positivo dato all’operato del sindaco uscente deve aver pesato la gestione dell’emergenza Covid che ha visto la capacità di Chiassai di mobilitare l’intera comunità in uno sforzo collettivo contro la pandemia. Vincente per il sindaco uscente aver puntato poi sulla carta Levane: la popolosa frazione, un tempo bacino certo della sinistra, ha sposato – così sembra da una prima lettura dei dati usciti dai seggi del paese - la proposta della candidata del centrodestra di aprire il percorso di riunificazione della località attualmente divisa in due e con l’altra metà del territorio amministrata dal vicino Comune di Bucine.

Il quasi 60% dei consensi dà all’esponente del centrodestra un risultato pieno – oltre le aspettative ha ammesso la stessa Chiassai – già chiaro quando era terminato solo un terzo dello scrutinio: non c’è stato infatti il testa a testa con l’avversario Canonici preannunciato da molti alla vigilia delle amministrative. E anche questo peserà sulle valutazioni post-voto del centrosinistra che dovrà fare i conti con una sconfitta bruciante.

Il candidato Canonici si è fermato al 40%, di per sé un discreto risultato, ma non così tanto se si pensa che la stessa percentuale l’ottenne nel 2016 - al ballottaggio con Chiassai - Paolo Ricci supportato però solo da Pd, Avanti Montevarchi e Montevarchi Futura senza i 5 Stelle e Montevarchi Democratica oggi nella coalizione.