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Monni: “Da Chiassai parole inqualificabili”

Dibattito sull’ampliamento di Podere Rota, durissima replica dell’assessore regionale al sindaco di Montevarchi: “Tentativo di propaganda”

L'assessore regionale Monia Monni

È arrivata nel giro di poco la replica durissima dell’assessore regionale all’ambiente alle affermazioni del sindaco di Montevarchi nonché presidente della Provincia di Arezzo.

Nell’ambito del dibattito aperto sul possibile ampliamento della discarica di Terranuova – a seguito della richiesta del gestore dell’impianto alla Regione Toscana – Silvia Chiassai è intervenuta nella sua doppia veste di amministratore comunale e provinciale (vedi articoli collegati) criticando quello che secondo lei è un comportamento poco coerente dell’ente toscano che, tra l’altro, non ascolterebbe le esigenze dei Comuni e dei cittadini.

Affermazioni a cui l’assessore all’ambiente Monia Monni replica seccamente: “Sono gravi e inqualificabili le parole pronunciate dalla presidente della Provincia di Arezzo e mi impongono di intervenire a tutela dell’operato della Regione Toscana. Le sue affermazioni testimoniano una scarsa conoscenza della materia e confondono la giusta esigenza di ascolto dei sindaci, che troveranno sempre la massima disponibilità e apertura, con un superficiale tentativo di strumentalizzazione e propaganda a cui non intendo offrire ospitalità”.

La Regione Toscana – puntualizza Monni - non ha aperto alcun ‘percorso molto agevole e molto rapido’ rispetto all’istanza di ampliamento relativa a Podere Rota ed affermarlo, come fa Chiassai, è un fatto grave e lesivo dell’operato degli uffici regionali. La presidente dovrebbe sapere che si tratta di un’istanza di ampliamento per accogliere rifiuti speciali, che non rientrano nelle competenze di pianificazione regionale e che quindi la Regione può solo sottoporre il progetto ad un’attenta valutazione tecnica che ne verifichi ogni aspetto ai fini del possibile rilascio dell’autorizzazione. Non si tratta di scelte discrezionali – prosegue l’assessore regionale -, ma di precise procedure disciplinate da norme nazionali e regionali. Un percorso che, peraltro, è stato puntualmente illustrato anche alla presidente della Provincia di Arezzo durante la riunione di inizio dicembre tenuta con i sindaci e l’autorità di ambito: lo stesso incontro in cui ho assunto l’impegno di attivare l’inchiesta pubblica su richiesta della sindaca del Comune di San Giovanni, Valentina Vadi”.

Quanto ai pareri di Arpat e Usl – dice ancora Monni - è evidente che saranno tenuti assolutamente in considerazione nell’ambito del procedimento. Su questo voglio aggiungere che la mia determinazione sarà massima: se sarà rilevato un inquinamento nell’area, saremo inflessibili. Il comportamento della Regione è chiaro e trasparente e ha assoluto rispetto dei sindaci e delle loro esigenze. A questo proposito voglio ricordare alla presidente che è stata la Regione, autonomamente, a ricomprendere tra i Comuni potenzialmente interessati dagli impatti anche quello di Montevarchi, di cui lei è sindaca” (vedi articolo collegato).

“Quanto, infine, alle insinuazioni secondo cui gli interessi economici verrebbero prima di quelli dei territori, sarebbe bene che la presidente Chiassai spiegasse e dimostrasse, fatti alla mano, a quali interessi si riferisce per non scadere in una propaganda di basso livello tipica di alcune campagne elettorali. Ci tengo a precisare un ultimo fatto: ci sono almeno due modi di manifestare il proprio dissenso, uno è quello della sindaca Vadi che, leggi alla mano, chiede di esercitare il proprio diritto ad essere ascoltati attraverso l’inchiesta pubblica; l’altro è un modo, invece, becero, che inventa bufale e avvelena i pozzi a scapito di un necessario e produttivo confronto. Lascio alla presidente Chiassai – conclude Monni - le sue dichiarazioni senza logica e continuo a lavorare con serietà, trasparenza e correttezza per assicurare la massima partecipazione possibile dei territori”.