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Covid, il sindaco portavoce dei pazienti fragili

Persone con gravi patologie non sono state ancora vaccinate. Chiassai scrive alla Regione per chiedere il motivo dei ritardi

Silvia Chiassai Martini sindaco di Montevarchi

Il sindaco di Montevarchi raccoglie il grido di allarme dell’Associazione “La Crisalide” che nei giorni scorsi ha denunciato il persistere di disservizi e inefficienze per quanto riguarda la gestione delle vaccinazioni anti-Covid per le persone più fragili, pazienti con gravi patologie.

E’ una vergogna che la Toscana non sia ancora in grado di rispettare una priorità nelle vaccinazioni per le persone più a rischio, avendo tra l’altro privilegiato certe categorie rispetto ad altre – afferma Silvia Chiassai - Non solo, quindi, la difficoltà di vaccinare gli ultraottantenni senza rispettare le indicazioni date dal Governo ma anche l’intollerabile calvario sopportato dalle persone con elevata fragilità, disabili, con gravi patologie per le quali il virus può veramente essere letale, che si trovano nella condizione di essere impossibilitati a prenotare”.

Il primo cittadino di Montevarchi dà piena solidarietà e sostegno all’associazione La Crisalide, perché “non è più il tempo del silenzio ma dell’intervento immediato affinché chi ha più bisogno possa ricevere l’aiuto richiesto, in tempi celeri".

"Ho scritto alla Regione – aggiunge Chiassai - chiedendo risposte sui motivi per cui ancora manchi in Toscana una programmazione vaccinale e un’organizzazione mirata che vada in supporto alle fasce più deboli della popolazione. Ritengo sia indispensabile anche aprire un confronto in sede di Conferenza dei Sindaci per superare il caos generato da una modalità di vaccinazione con il ricorso ad una piattaforma delle prenotazioni che non funziona, e bisogna in tutti i modi porre fine a questa emarginazione adoperandosi affinché i più fragili siano eventualmente presi in carico dal medico di Medicina Generale per essere seguiti come gli ultraottantenni abbattendo il muro dell’indifferenza”.