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“Covid: commissariare la Casa di riposo”

La Asl ha chiesto al sindaco e al gestore della Rsa di occuparsi direttamente della struttura dove si sono verificati molti casi di Coronavirus

Antonio D'Urso direttore generale Asl Toscana Sud Est

La Asl ritiene necessario gestire direttamente la Rsa di Montevarchi dove nelle scorse settimane si è diffuso ampiamente il Coronavirus e molti anziani ed operatori sanitari sono stati colpiti dalla malattia.

Così come accaduto per l’analoga struttura di Bucine, anche per la casa di riposo di via Pascoli – gestita da una Asp e dove lavorano operatori di una cooperativa – si rende opportuno un intervento dell’azienda sanitaria.

È questa la convinzione di Antonio D’Urso direttore generale della Asl Toscana Sud Est che a questo riguardo ha già contattato il sindaco di Montevarchi – che a suo dire è disponibile ad accettare la proposta - e il presidente della Asp.

“La situazione di Montevarchi è critica e ci preoccupa molto” ha sottolineato D’Urso annunciando che in base ai test effettuati ieri sono risultati altri 7 casi positivi nella struttura.

Nell’ospizio il numero di contagiati è elevato e “siamo stati costretti a portare alcuni ospiti in una struttura di cura intermedia. Infatti, secondo quanto stabilisce la Regione Toscana quando il Covid colpisce un ospite di una Rsa questi deve essere preso in carico dal servizio sanitario regionale per garantirgli cure di livello pari a quello di una cosiddetta struttura intermedia. I degenti di Montevarchi sono stati trasferiti presso una struttura di Siena perché nel territorio di Arezzo non ne avevamo una disponibile; alcuni di questi ospiti sono poi stati portati in ospedale” visto l’aggravarsi delle loro condizioni.

Ricordando che la Rsa di Montevarchi, come quella di Bucine e molte altre, non è gestita direttamente dalla Asl, il Dg ha annunciato di aver chiesto “al presidente della Asp e al sindaco Chiassai, che ne ha titolarità, di entrare dentro alla struttura e di assumerne la responsabilità della gestione sanitaria: un commissariamento così come fatto a Bucine e altre strutture, questo per garantire qualità e certezza delle cure e far diventare questa realtà una struttura per le cure intermedie così da dare una risposta certa di qualità dell’assistenza”.