Economia

Da Levane parte la nuova sfida di Prada

Il gruppo investirà 100 milioni l’anno per acquisire fabbriche italiane. Perché l’alta moda riprenderà a crescere nonostante la pandemia

Patrizio Bertelli

È da Levane che partono i nuovi progetti di Prada. Dalla sede dello stabilimento di Valvigna Patrizio Bertelli - azionista e amministratore delegato della holding dell’alta moda – annuncia i prossimi piani parlando con il Sole24ore. Sfidando il Covid e le complicazioni della pandemia il noto marchio ha deciso di acquisire altre aziende manifatturiere italiane investendo nell’operazione 100 milioni l’anno. 

Non si tratterà di noti brand, ma di imprese locali del settore perché – ha spiegato Bertelli – l’intenzione è quella di tutelare le realtà dei vari territori, sostenere l’artigianato locale e il “saper fare” di tanti imprenditori. Fabbriche che si aggiungeranno così agli attuali ventidue siti produttivi del marchio.

Se Prada, al proprio interno, ha affrontato l’emergenza Coronavirus attraverso una vera e propria riorganizzazione del lavoro per evitare la cassa integrazione, intervenendo – ad esempio - riducendo il costo delle collezioni della metà in modo da non gravare sui dipendenti, sul fronte esterno investe su altre fabbriche nazionali perché il made in Italy è fondamentale. E lo sarà ancora di più in vista della ripresa del mercato del lusso che – secondo Bertelli – riprenderà presto quota.