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Tragedia familiare, padre uccide la figlioletta

L’uomo originario del Bangladesh avrebbe tentato di uccidere anche il figlio, poi si è gettato in un pozzo. E' stato salvato dai vigili del fuoco

Alcuni momenti dell'intervento delle forze dell'ordine a Levane

Tragedia familiare a Levane, nel Valdarno aretino. Secondo le prime ricostruzioni un uomo, di 40 anni, originario del Bangladesh, operaio orafo in un'azienda di Bucine, avrebbe colpito i due figli mentre la moglie era assente per fare la spesa.

Una bambina di 3 anni - aggredita con un coltello nella mansarda della palazzina di via Togliatti dove la famiglia vive - non sarebbe sopravvissuta ai colpi.

L’uomo avrebbe aggredito anche il figlio, di 11 anni, che – ferito alla testa – è riuscito a scappare rifugiandosi da alcuni vicini.

Pare che l’uomo, in preda ad un raptus, sia poi corso fuori casa, si sarebbe spogliato e abbia tentato il suicidio gettandosi in un pozzo che si trova poco distante dall’abitazione. Il quarantenne sarebbe poi stato salvato dai vigili del fuoco: per estrarlo è stato necessario l'intervento del soccorso subacqueo acquatico che ha usato particolari attrezzature. Ora l'uomo si troverebbe ricoverato all'ospedale di Montevarchi dove si trova anche il ragazzino: i due non sarebbero in gravi condizioni.

L'uomo era residente in Valdarno da un anno. Era in Italia da cinque anni, in precedenza aveva lavorato a Palermo, aveva poi trovato un impiego in una ditta orafa di Bucine, ma da alcuni giorni era in cassa integrazione. Pare, inoltre, che da un paio di settimane avesse accusato problemi di salute. Increduli vicini di casa e conoscenti dell’uomo, ritenuto da tutti una persona tranquilla e pacata.

Sul posto oltre alle forze dell'ordine – che stanno indagando sul movente della tragedia- il magistrato Laura Taddei e il medico legale. Gli uomini del soccorso subacqueo sono ancora al lavoro per rintracciare l’arma del delitto, probabilmente gettata nel pozzo.