Attualità

Vini di pregio nell’ex campo di concentramento

Le Cantine Terredagoli riportano in vita l’area che accolse il centro per i prigionieri di guerra e poi un’azienda metalmeccanica

Quei duemila metri quadri alle porte di Laterina hanno una lunga storia di sofferenza. E oggi un futuro di speranza.

Nell’area in cui tra il 1941 e il 1943 furono costruite le baracche del Campo di concentramento 82 per i prigionieri di guerra provenienti da varie parti del mondo e poi del Campo raccolta profughi (della Venezia Giulia, dalmati e infine tunisini), trovano ora posto le Cantine Terredagoli.

L’azienda vinicola di Mirko Dagoli – marchigiano d’origine - con il trasferimento in quell’area fa un balzo in avanti concentrandosi su una produzione di vini di pregio dando anche un taglio più industriale alla sua attività caratterizzata da innovazioni tecnologiche. Il tutto nel rispetto della storia dei luoghi che ora trovano nuove prospettive economiche, dopo la conclusione dell’esperienza dell’azienda metalmeccanica Saico che era situata nella stessa area e che per anni era stata punto di riferimento per l’economica locale.