Cultura

Il Giorno del Ricordo si celebra al campo PG82

Seduta solenne del Consiglio regionale a Laterina che negli anni Cinquanta ospitò i profughi istriani e dalmati nel centro di accoglienza

Particolare della locandina dell'evento

I fili della Storia hanno legato Laterina all’Istria e la Dalmazia. Alcuni profughi di quelle terre sono stati accolti negli anni ‘50 nel campo PG82 costruito nei pressi di quella che è oggi l’area industriale del paese.

Per questo particolare legame, il Giorno del Ricordo - in memoria delle vittime delle Foibe, ma anche dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati – che cade domani, 10 febbraio, sarà celebrato proprio a Laterina.

Presso il Teatro Comunale del paese si svolgerà, alle 11,30, in seduta solenne il Consiglio regionale della Toscana alla presenza delle autorità civili e militari della Provincia di Arezzo. Il programma della giornata prevede, poi, la deposizione della corona d’alloro presso il cippo commemorativo in onore dei martiri delle Foibe all’incrocio tra la Strada Provinciale Vecchia Aretina e la visita – cui la cittadinanza è invitata - al campo PG82 dove sono visibili ancora oggi alcune delle “baracche” che ne facevano parte. 

“Ciò che rimane del PG82 deve essere valorizzato ed il nostro impegno istituzionale ed umano è quello di raccogliere, tramandare ed impreziosire la testimonianza lasciata da tutti coloro che hanno passato qui parte della propria vita in condizione di prigionia e isolamento o costretto ad allontanarsi dalla propria terra” afferma Simona Neri, sindaco di Laterina-Pergine. “È nostro dovere farlo nel nome della tolleranza e del rispetto di tutti coloro che sono fuggiti ieri e che continuano a fuggire oggi da sofferenza e dolore”.

Il PG82 fu un campo di prigionia e poi un campo profughi; in mano a italiani, tedeschi, alleati e poi di nuovo italiani. In particolare, dalla fine della II Guerra Mondiale - quando l'Istria passò sotto la sovranità jugoslava e la città di Trieste fu divisa in due zone di occupazione - cominciò il flusso di profughi, per i quali furono organizzati appositi centri di raccolta. Un esodo di massa che ha interessato un numero di profughi stimati di 350mila unità, che si è riversato in gran parte nella penisola, ponendo enormi problemi di accoglienza. Dal 1948 iniziarono ad arrivare a Laterina i primi esuli provenienti dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, dal Dodecaneso. C'è una diversificazione notevole nelle provenienze durante il tempo: nel 1949 i profughi venivano soprattutto da Udine e da Valona, nel 1950 da Pola, Fiume e dall'Istria, nel 1952 da Pola, Fiume e Zara, nel 1953 ci furono anche un paio di ospiti provenienti dalla Romania. Dopo di che a partire da metà anni 50 arrivarono profughi provenienti dall'africa settentrionale in particolare dalla Libia e poi, a partire dal 1960, dalla Tunisia. Il campo è stato chiuso nel 1963 con soli 107 profughi rimasti, mentre nei primi anni '50 si erano raggiunte le 2000 unità.