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La teoria “dei vetri rotti”, il Comune si muove

Per gli interventi di Cascia e Reggello, l’amministrazione comunale ha individuato una ditta specializzata. Anche per evitare episodi di emulazione

Il vetro rotto di una finestra (foto di repertorio)

La teoria, cosiddetta “dei vetri rotti”, nacque da un articolo di scienze sociali che fu scritto nel 1982 da James Wilson e George Kelling. Da allora è diventata una sorta di bibbia per il buon governo dei beni pubblici. In pratica è una teoria criminologica sulla capacità, da parte di alcuni episodi di vandalismo, di generare ulteriori comportamenti anti sociali. L’esempio classico è quella del vetro rotto di una finestra (da qui il nome della famosa teoria) che va subito sostituito, perché altrimenti potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione oppure un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale.

Questa teoria non è sfuggita agli amministratori del Comune di Reggello, quando sono arrivate molteplici notizie di “vetri rotti” che riguardavano beni di proprietà pubblica: un vetro infranto alla pensilina autobus di piazza Aldo Moro; poi a Cascia un altro vetro rotto alla pensilina autobus in via di Mearino. Quindi un vetro rotto al cimitero del capoluogo. A questo punto il Comune guidato da Cristiano Benucci ha deciso di correre ai ripari, senza ulteriore indugio, prima che prendessero campo gli effetti emulativi della famosa teoria. Così con una procedura di affidamento diretto (ovvero, anche senza previa consultazione di due o più operatori economici) ha subito individuato una ditta in grado di svolgere i lavori necessari, in considerazione del fatto che “si rende necessario provvedere alla esecuzione di lavori vari di riparazione di vetri rotti nel territorio del Comune di Reggello”.