Il Valdarno è direttamente coinvolto in un importante progetto di ricerca scientifica per la riabilitazione delle persone colpite da ictus. La Crt – clinica di riabilitazione toscana – dell’ospedale della Gruccia è tra le strutture sanitarie che collaboreranno al Re.Po.RT. (Rehabilitation and Polymorphisms Regione Toscana) studio finanziato dalla Regione Toscana e di cui è capofila la Asl Toscana Sud Est. Inoltre, il responsabile scientifico del progetto è il dottor Mauro Mancuso che – oltre ad essere direttore della struttura complessa di recupero e rieducazione funzionale dell’Area Grossetana - dirige proprio il Centro Ricerche Crt del monoblocco.
La presenza valdarnese nella nuova ricerca – che prenderà avvio il prossimo ottobre - è quindi considerevole. Allo studio collaboreranno anche altre strutture toscane: l’Università degli Studi di Siena, l’Azienda Ospedaliera Pisana, l’Imt di Lucca. Parteciperà anche il Dipartimento di Riabilitazione Neuropsicologica dell’Università inglese di Manchester.
Il progetto coinvolgerà oltre 250 i pazienti che saranno seguiti per tre anni durante i quali si cercherà di capire il ruolo giocato dalla componente genetica di ognuno nel rispondere alla stimolazione riabilitativa.
Il presupposto di "Report" è che la capacità di recupero di un soggetto con ictus dipenda almeno in parte dalla possibilità di apprendere nuove informazioni, esattamente come quando si impara ad andare in bicicletta o a guidare la macchina.
Una delle sfide della moderna medicina riabilitativa, infatti, è quella di poter prevedere l’esito degli interventi di riabilitazione in base alla possibilità di recupero funzionale di uno specifico paziente così da personalizzare la terapia.