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Gaville “piange” ancora per la strada sconnessa

Disagi per la scarsa manutenzione di via Diga, che costeggiando il lago di San Cipriano conduce al borgo citato da Dante nella Divina Commedia

“Benvenuti a Figline e Incisa Valdarno” recita il cartello posto su via Diga, ma per i turisti e i cittadini che percorrono la strada “lungo lago” di San Cipriano, che conduce a Gaville e alla sua pieve romanica, quella scritta di benvenuto suona un po’ come una presa in giro. L’asfalto, particolarmente deteriorato, presenta numerose buche che a tratti attraversano tutta la sede stradale, trasformando così il tracciato panoramico in una sorta di percorso di guerra. Un vero peccato perché questa parte del territorio valdarnese, ricco di emergenze storiche e naturalistiche, meriterebbe maggiore attenzione. 

In particolare il borgo di Gaville rientra a pieno titolo nei percorsi turistici per la presenza della bellissima pieve di San Romolo a Gaville, edificata fra il 1007 ed il 1070, collocata alle pendici del Chianti, dove una volta passava la Cassia Adrianea che dalla Valdambra conduceva a Firenze. Accanto alla Pieve è stato aperto anche il Museo della Civiltà Contadina. Tra l’altro il borgo di Gaville è noto per essere stato descritto come “piangente” da Dante Alighieri nel XV° canto dell’Inferno della Divina Commedia, “…..quel che tu, Gaville, piagni” a causa della tragica rappresaglia subita dai gavillesi da parte dalla potente famiglia fiorentina dei Cavalcanti, per l’assassinio del nobile Francesco de' Cavalcanti, detto il "Guercio", compiuto proprio a Gaville. Che ora, a distanza di secoli, ancora “piange”, ma per la pessima situazione in cui versa la sua strada.