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“Serristori, il nuovo bluff della Asl”

Il sindacato Cobas: “L’annunciato ampliamento delle attività di neonatologia e pediatria vuole solo coprire lo smantellamento dell’ospedale”

Una delle manifestazione per salvare l'ospedale Serristori

La Asl Toscana Centro ha annunciato lunedì scorso l’ampliamento delle attività ambulatoriali della neonatologia e pediatria dell’ospedale di Figline. Un’operazione che per il sindacato Cobas P.I. Usl Toscana Centro è soltanto un bluff per nascondere lo smantellamento del Serristori.

“A due giorni dall’incontro dell' 11 novembre al Municipio di Figline con i Sindaci del Valdarno Fiorentino richiesto il 13 ottobre dal Sindacato Cobas P.I., l’Associazione Salvare il Serristori, il Calcit Valdarno Fiorentino (Onlus) sulle criticità presenti nel presidio ospedaliero figlinese e sulle strutture e servizi territoriali, distretti, Usca, 118, Guardia Medica, esce il solito comunicato stampa della Direzione Generale con il quale, per coprire goffamente lo smantellamento in atto, viene annunciato l’ampliamento delle attività ambulatoriali della neonatologia e pediatria dell’ospedale Serristori” dicono Domenico Mangiola e Andrea Calò dei Cobas P.I. Usl Toscana Centro.

“Un annuncio a “costo zero”, fatto anche a seguito del pensionamento della dottoressa Pistone, una professionista apprezzata, non solo dai lavoratori, ma dalle donne, mamme e famiglie della comunità valdarnese, per cessazione dal servizio avvenuto in questi giorni, a cui non è seguita nessuna sostituzione”.

Da due Pediatri si passa ad 1 solo professionista con la solita tiritera che il servizio sarà integrato e messo in rete con l’analoga struttura dell’Osma e monitorato dal Dipartimento materno Infantile della Usl Toscana Centro - cosa che dovrebbe essere già in funzione da tempo a seguito della famosa messa in rete tra i due ospedali. Altro che potenziamento e/o implementazione di specialistiche - sottolineano i sindacalisti - al contrario si tratta di una ennesima sottrazione di risorse, di servizi e personale medico sindacalmente e socialmente inaccettabile".

"Forse giova ricordare che grazie alla mobilitazione del 2017 la pediatria e neonatologia, una specialistica da tempo accreditata non solo dai numeri ma anche dalla partecipazione delle persone che ne hanno riconosciuto la sua funzionalità e professionalità, fu salvata da un analogo tentativo di smantellamento da parte dell’azienda, che fece clamorosamente marcia indietro”.

“Ora con l’operazione annunciata dalla Asl si configura questo scenario: “i pediatri – spiega ancora il sindacato - da 2 unità diventano 1 con la proiezione del pediatra dall’Osma, i giorni di apertura del servizio pediatrico e neonatologico passano da 6 alla settimana a soltanto per ora 3, l’allergologia passa da 2 alla settimana ad 1 solo giorno, i prelievi ematici effettuati tutti i giorni ad accesso diretto si ridurranno al solo lunedì e venerdì dietro appuntamento (dove???), tutte le altre attività specialistiche già presenti si ridurranno alla sola otorinolaringoiatria, finiscono i percorsi agevolati e rapidi per la radiodiagnostica e viene spacciato quale potenziamento una cardiologia pediatrica che consiste nel trasferimento dell’attuale cardiologia per tutti i cittadini nei locali della pediatria, una operazione che altro non è, che l’anticamera dello smantellamento del servizio vero e proprio di cardiologia”.

“Questa – commentano Mangiola e Calò - è la presa in giro dell’azienda i cui manager sappiamo essere solo esecutori gestionali di scelte politiche delle quali è nostra intenzione chiedere se c’è il consenso dei primi cittadini o no: se questo non ci fosse pretendiamo che Mugnai, Giunti, Lorenzini in qualità di sindaci rispediscano al mittente questa falsa implementazione".

"Così come Cobas P.I. Usl Toscana Centro pretenderemo, insieme alle associazioni, che l’11 novembre si chiarisca una volta per tutte da parte del Governatore della Regione Toscana Giani, l’Assessore alla Salute Bezzini, Sindaci del Valdarno Fiorentino e Direzione Generale Usl Toscana Centro quale sia il futuro dell’Ospedale Serristori quale presidio per acuti”.