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Mugnai: “La scuola di San Biagio perde una classe”

“La decisione ci ha colto di sorpresa” dice la sindaca che poi invita alla mobilitazione contro la decisione presa dall’Ufficio scolastico regionale

Il plesso scolastico San Biagio a Figline (foto Comune Fiv)

Per il prossimo anno l’Ufficio scolastico regionale ha deciso di tagliare una “classe prima” nel plesso di San Biagio a Figline. “Una decisone che ci ha colto di sorpresa – commenta la sindaca Mugnai - perché va nella direzione opposta sia rispetto ai bisogni educativi degli studenti che a quanto raccomandano le misure di sicurezza e prevenzione del contagio. Dopo un anno e mezzo di scuola a intermittenza, con lunghi periodi di didattica a distanza che hanno acuito le fragilità dei bambini e dei ragazzi, c’è bisogno di una scuola che possa seguire da vicino i suoi alunni e che metta le insegnanti nelle condizioni di poterlo fare al meglio. Classi più numerose rendono invece più difficile sia il distanziamento interpersonale che la cura della relazione con gli studenti.

“Come Amministrazione, insieme all’assessore alla Scuola Francesca Farini – aggiunge la sindaca di Figline Incisa - abbiamo già avuto la disponibilità per una riunione dall’assessore regionale all’Istruzione Alessandra Nardini e abbiamo richiesto formalmente un incontro allo stesso Ufficio scolastico regionale. Chiediamo con fermezza di rivedere questa scelta”.

“Le stesse richieste le abbiamo motivate nella lettera inviata, con la Conferenza per l’educazione della zona Fiorentina sud-est, al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale – spiega ancora Mugnai - Accorpamenti delle classi come quello proposto per San Biagio purtroppo potranno verificarsi in tutta la Città metropolitana di Firenze, dove sono state tagliate oltre 50 classi per il prossimo anno scolastico”.

Infine l’invito alla mobilitazione da parte della prima cittadina di Figline Incisa “È importante mobilitarsi tutti insieme, a livello territoriale, e sostenere con un’unica voce le istanze dei dirigenti scolastici. Siamo al loro fianco, al fianco dei genitori e degli insegnanti dell’Istituto comprensivo che stanno portando avanti una battaglia giusta. In un momento così delicato non è possibile pensare a un depotenziamento della didattica”.