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Dal Reno all’Arno, è il giorno di Sant’Alessandro

Incisa ricorda la morte del vescovo che fu affogato il 6 giugno dell’anno 823 nelle acque del fiume. La chiesa sorta in onore del martire di Fiesole

Silvia Fossati con le contrade per festa di Sant'Alessandro

Alla presenza di Silvia Fossati, presidente del Consiglio Comunale di Figline Incisa, e delle contrade cittadine, la comunità di Incisa ha celebrato in forma sia civile che religiosa, la ricorrenza della morte del patrono Sant’Alessandro (ovvero uno dei due patroni del Comune unico, in coppia con ‘figlinese’ San Rocco). La sua immagine si trova ancora oggi nella cattedrale di Fiesole, in un trittico di Bicci di Lorenzo.

Il 6 giugno di ogni anno si ricorda il martirio del vescovo di Fiesole, ucciso nell'anno 823 da alcuni signorotti fiesolani, che lo affogarono sulle rive del Reno, presso Bologna. La leggenda narra che il suo cadavere fu trasportato a Fiesole per essere sepolto nella cattedrale, che allora era fuori della città, ai piedi del colle, ma, per ispirazione divina, fu portato, invece, entro le mura della rocca e inumato nell'unica chiesa ivi esistente, dedicata a San Pietro in Gerusalemme. Poco tempo dopo alcuni ricercatori d'oro nei sotterranei delle chiese, contro la volontà del vescovo Romano, suo successore, ne profanarono la tomba, dalla quale il corpo di Alessandro emanò bagliori così fulgenti, che essi, datisi a precipitosa fuga, morirono dallo spavento e dal terrore.

Per la santità della sua vita, per la nobiltà della causa per la quale egli morì e per i miracoli operati dopo la morte, Alessandro fu onorato dai fedeli come santo e come martire, ed a lui fu dedicata la chiesa, decorata del titolo di basilica, dove riposava il suo corpo. In suo onore fu fondata la chiesa parrocchiale (oggi prepositura) di Incisa in Val d'Arno. La diocesi di Fiesole ne celebra la festa il 6 giugno, giorno in cui è ricordato nel Martirologio Romano.