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Un museo chiamato Figline, ecco cosa c’è da vedere

Ci sarà anche la possibilità di prenotare le visite on line per far scoprire i meravigliosi luoghi del nostro territorio ad un pubblico sempre più ampio

Francesca Farini, assessore alla Cultura di Figline e Incisa

“L’idea progettuale è quella di portare avanti attività condivise e coordinate, oltre che di sfruttare le nuove tecnologie per far conoscere questi luoghi ad un pubblico sempre più ampio”. Francesca Farini, assessore alla Cultura del Comune di Figline e Incisa, spiega così i recenti accordi sottoscritti dall’Amministrazione comunale per la valorizzazione dei beni culturali territoriali. “Nei prossimi mesi – continua Farini - il Sistema museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino, rinnoverà il suo sito web e offrirà anche la possibilità di prenotare online. Contemporaneamente, come Amministrazione comunale, proporremo degli appuntamenti fissi e delle visite guidate per scoprire questi meravigliosi luoghi del nostro territorio”.

Gli accordi sono stati sottoscritti con la Fondazione Pratesi, con l’associazione culturale Casa della Civiltà contadina di Gaville e con la Parrocchia di Santa Maria Assunta a Figline.

Nel dettaglio, l’accordo siglato con la Fondazione Pratesi riguarda la valorizzazione dei locali dell’ex oratorio dell’Ospedale Serristori di Figline, in piazza Marsilio Ficino, fondato da Ser Ristoro nel 1400. Se all’interno del museo, oltre a quadri del XVII secolo, è conservata anche una scultura in marmo del Gianbologna (La Testa del Redentore), nell’oratorio è possibile ammirare anche un imponente affresco del XIV secolo, raffigurante la Crocifissione e recentemente restaurato, insieme ad un campionario di circa 2000 esemplari di pietre tagliate d'Arno (sculture dei secoli XVI e XVII).

L’accordo firmato con la Casa della Civiltà contadina e con la Parrocchia di Santa Maria Assunta riguarda invece la Casa della Civiltà contadina di Gaville e il Museo d’arte sacra della Collegiata. Se l’importanza della prima, per il territorio, è legata alla presenza di esposizioni permanenti e di ricostruzioni ambientali che testimoniano il lavoro e la vita quotidiana della comunità agricola del Valdarno fiorentino, il secondo ospita una collezione di dipinti, arredi sacri, oreficerie, paramenti e codici miniati provenienti dalla stessa Collegiata o da vicine chiese figlinesi, come ad esempio la grandiosa tavola del Martirio di San Lorenzo di Ludovico Cardi detto il Cigoli, proveniente dall'oratorio della Confraternita dedicata al santo presso lo Spedale Serristori di Figline e, in chiesa, la tavola del Maestro di Figline con la Madonna col Bambino, sei Angeli e i Santi Elisabetta d'Ungheria e Ludovico di Tolosa.