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Si seccano le piante e il Comune corre ai ripari

È stato deciso di intervenire sulle alberature, tramite la sostituzione di alcune piante, con l’acquisto di Pyrus Celleeryana e di Carpinus Betulus

Una pianta in viale Galilei a Figline Valdarno

L’albero secco a Figline fa parte della tradizione popolare. Nel secondo dopoguerra anche un’arena privata ricavata nel centro strorico a ridosso delle antiche mura, che nei mesi estivi ospitava il cinema all’aperto, aveva il suo nome dedicato a “L’Albero secco”. Ma quello che interessa l’attuale Amministrazione e un fatto molto più attuale e meno poetico. Perché alcune piante si seccano? A primavera si fanno i conti. È questo il periodo in cui ci si accorge quali piante hanno superato l’inverno e quante, invece, non ce l’hanno fatta. “Le alberature muoiono per vari motivi” scrive l’agronomo Lorenzo Venturi nella sua relazione informativa inviata all’Amministrazione comunale, che poi elenca le possibili cause “urti, attacchi fitosanitari, scavi, eventi atmosferici…”. In questi casi lo stesso agronomo consiglia di procedere opportunamente “alla sostituzione rapida delle piante mancanti anche per mantenere l'omogeneità del filare nel tempo”.

Per far fronte a questo problema l’Amministrazione comunale ha deciso l’acquisto di nuove piante di “Pyrus Celleeryana” da piazzare in Viale Galilei. Il Pyrus calleryana è originario della Cina. È un albero di medie dimensioni, rustico, a forma conica. Foglie ovali, verde lucido, diventano rosse in autunno. Produce fiori bianchi. I frutti sono piccoli e marroni. Resiste al freddo è alla siccità.

Nuove piante di Carpinus Betulus andranno invece a dimora in piazza Don Minzoni a Matassino. Il carpino è un albero abbastanza longevo, con portamento dritto e chioma allungata. La leggenda vuole l’albero di Carpino legato alla nascita della città di Carpi da parte di Astolfo, re dei Longobardi.