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Serristori, Simoni alla sindaca “Andiamo a casa”

Sulla questione Ospedale la consigliera civica ha chiesto “un gesto forte”. Il leghista Ciari ha invitato Giulia Mugnai “a battere i pugni sul tavolo”

L'aula del Consiglio comunale di Figline Incisa

Anche se non era previsto all’ordine del giorno del Consiglio comunale, la questione dell’Ospedale Serristori ha comunque tenuto banco durante i lavori consiliari che si sono svolti oggi pomeriggio in modalità telematica, viste anche le recenti polemiche sulla chiusura anticipata del Pronto Soccorso.

La sindaca Mugnai, in apertura di seduta, ha ricordato la sua richiesta, avanzata sia all’Azienda sanitaria che alla Regione Toscana, per un sollecito ripristino dei servizi che venivano offerti al Serristori prima dell’emergenza sanitaria. Una posizione che è stata condivisa anche dal consigliere di maggioranza Umberto Ciucchi.

Dalle file dell’opposizione è intervenuto il consigliere Costantino Ciari (Lega), il quale ha fatto notare come gli attuali dati sui ricoveri in terapia intensiva per il Covid-19 non giustificano le riduzioni apportate in questi mesi all’Ospedale di Figline “laddove l’Azienda pesca ogni volta che ha bisogno”. Ciari ha concluso il suo intervento invitando la sindaca a farsi sentire a Firenze: “È il caso di cominciare a battere il pugni sul tavolo”.

Particolarmente duro il discorso fatto in aula da Cristina Simoni (lista civica Figline e Incisa) che di fronte al fatto che la sindaca non riesce a farsi ascoltare dall’Azienda sanitaria, ha chiesto alla stessa Giulia Mugnai di fare “Un gesto forte sul piano politico” evocando anche lo spetto delle dimissioni: “Per difendere il Serristori, se è il caso, andiamo tutti a casa”.