Attualità

“Rompere il silenzio assordante sul Serristori”

Il sindacato di base chiede alla Regione e all’Azienda sanitaria la riapertura dei servizi “sottratti” durante la pandemia all’ospedale di Figline

Manifestazione pubblica per il Serristori a giugno 2020

“I nemici del Serristori come ospedale pubblico, trovano un perfetto alleato nella pandemia in corso”. Questa in sintesi l’opinione del sindacato di base della Usl Toscana centro, che tornano a denunciare la situazione che si è determinata all’ospedale di Figline

“Il Serristori continua a rimanere uno dei pochi presidi completamente ‘Covid dedicati’, con reparti aperti per assistere pazienti provenienti dalle zone del Mugello, Firenze, Pescia, Pistoia, che di fatto lo classificano non più come ospedale per acuti, ma come struttura intermedia di lunga degenza attualmente confinato a prendersi carico dell’emergenza pandemica”.

I Cobas ricordano come “Tutti i servizi che erano di primaria importanza per la presa in carico totale dei bisogni di salute della popolazione valdarnese sono ridotti al minimo o completamente cancellati. Ancora vergognosamente chiusi il Pronto Soccorso, la Sub Intensiva, le sale Operatorie, il reparto di Chirurgia, l’Endoscopia, l’Odontoiatria e sono quasi azzerate le attività di cardiologia, radiologia, laboratorio analisi, farmacia interna e tutte le specialistiche ambulatoriali, creando ancora disagi alla popolazione costretta a migrare altrove (spesso nel privato dove continuano ad esserci focolai covid) o ad ingigantire ulteriormente la lunga lista di attesa”.

“Come sindacato Cobas P.I. USL Toscana Centro – recita una nota diffusa dal sindacato di base - torniamo a chiedere che l’Ospedale Serristori non continui, come sembrerebbe dalle direttive dell’attuale gestione, ad essere l’unico ricettacolo per i pazienti COVID della USL Toscana Centro, per questo chiediamo un immediato intervento degli Assessori Regionali al diritto alla salute e sanità Bezzini e alle politiche sociali Spinelli al fine di chiarire le prospettive immediate e future del presidio ospedaliero Serristori, ivi compreso la riapertura di tutte le attività e servizi sottratti durante l’emergenza pandemica, mentre ricordiamo ai Sindaci del Valdarno Fiorentino gli impegni assunti con i lavoratori e tutta la cittadinanza a favore del Serristori”.