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“Poca trasparenza sui positivi, sindaca dimettiti”

Fa discutere la notizia della positività dei quattro degenti della clinica privata di Figline che provenivano dall’ospedale ‘No Covid’ di Figline

Infermieri con protezione anti Covid-9 (foto di repertorio)

Tutto è nato da una interrogazione presentata dai consiglieri comunali Silvio Pittori e Giorgia Arcamone. Durante la risposta fornita dall’Amministrazione Comunale, l’assessore Cellai ha dichiarato che 4 persone affette da coronavirus, che sono ricoverate presso una clinica privata di Figline, in realtà provengono dall’ospedale “no Covid” Serristori.

A questo punto il raggruppamento di Centrodestra è partito all’attacco chiedendo le dimissioni della sindaca e della giunta: “Dopo due mesi di silenzio e reticenze sulla nostra struttura ospedaliera, riteniamo doverose a questo punto le dimissioni della giunta per la grave mancanza di trasparenza sulla salute dei Cittadini” affermano Enrico Venturi (responsabile FdI Figline Incisa), Valentina Trambusti (lista civica Crederci Insieme), Roberto Renzi (Coordinatore Forza Italia Figline Incisa) e Luciano Mini (Coordinatore UDC Figline Incisa).

Secondo gli esponenti del centrodestra anche le liste “Per Figline e Incisa” e “ Figline Incisa in Comune”- ovvero le liste civiche che appoggiavano il vicesindaco Raspini (che successivamente si è dimesso) e che ora fanno ancora parte della maggioranza - a questo punto dovrebbero prendere le distanze dall’Amministrazione comunale guidata dalla sindacda Giulia Mugnai, visto che “anche su questo fronte si è rivelata politicamente fallimentare, realizzando ciò che da sempre vanno dichiarando, ovvero che il loro sostegno sarebbe venuto meno se si fossero sviluppate situazione di mancanza di trasparenza”.

I firmatari della nota del centrodestra chiedono alla ASL Toscana Centro di specificare “in quale reparto erano ricoverati i quattro positivi, e se è stato fatto il tampone al personale e ai degenti prima del ricovero” visto anche le richieste dei pazienti oncologici “che chiedono di poter tornare a usufruire della struttura”.